29/08/2017

Cronaca

“Strada della morte”: i sindaci chiedono la dovuta manutenzione e il rilancio del trasporto ferroviario

Rivarolo Canavese

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Gli ultimi incidenti mortali che hanno avuto luogo sulla ex strada statale 460, denominata la “strada della morte”, hanno riacceso i fari della ribalta sul un tema mai sopito come quello della sicurezza di quella che doveva essere un’arteria stradale di primaria importanza e che invece è, negli standard di sicurezza, poco al di sopra delle stradine di campagna. Della sicurezza legata a quella strada, si discute ad ogni episodio mortale. Il copione è semopre il medesimo: si preaannunciano altisonanti provvedimenti poi tutto finisce nel dimentiacatoio fino a quando l’ennesimo schianto mortale riporta l’attenzione su un problema vero e di scottante attualità. Ma cosa ne pensano i sindaci delle città più popolate del Canavese Occidentale? In particolare cosa pensa in proposito il sindaco di Rivarolo Canavese Alberto Rostagno che è anche portavoce della Zona Omogenea 11?

“L’ultimo mortale incidente ha riacceso ancora una volta i riflettori sulla sicurezza della ex statale 460. Tema dibattuto da diversi anni e mai risolto.  Penso che al di  là del fatto che la velocità e la distrazione alla guida spesso sono la causa primaria di gravi incidenti stradali, è evidente che quel tratto di strada in particolare e tutta la ex statale 460 in generale, oggi gestita dalla città metropolitana,  necessita di adeguata manutenzione (oggi carente), ma anche di una rivisitazione con studio e valutazioni al fine di metterla in sicurezza – afferma Rostagno -. Per tale motivo proporrò prossimamente alla città metropolitana di aprire un tavolo di lavoro con i tecnici della viabilità per trovare le soluzioni  e per evitare che altro sangue scorra su quella strada. La Torino/Caselle/ Ceresole Reale è oggi l’arteria fondamentale per il Canavese. Lo sviluppo del nostro territorio non potrà avvenire senza un’adeguata  viabilità, ma andrà fatta una valutazione ancora più ampia prendendo in considerazione anche l’implementazione  della rete ferroviaria per il Canavese, oggi carente e lo studio di viabilita’ alternativa ove possibile”.

Il sindaco di Cuorgnè Beppe Pezzetto, che non crede molto sulla riqualificazione della ex strada statale, rilancia la necessità di investire sulla ferrovia come mezzo primario di trasporto: “Sono tornato a percorre la SS 460 per motivi professionali da quando è stato chiuso il casello di San Giorgio, alternativa che usavo anche perché ritenevo più sicura. Da amministratore – dichiara il primo cittadino di Cuorgnè -, comprendo la scarsità di fondi a disposizione degli enti preposti, nel caso specifico però le criticità sussistono da anni, anche quando le risorse erano disponibili, in quel caso si trattava di scelte e priorità. Così come da anni insisto sulla necessità di investire nella ferrovia come mezzo di connessione tra il Canavese e Torino ancor più oggi che siamo parte della Città Metropolitana, parola altisonante con al momento pochi contenuti”.

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