15/11/2016
Lavoro
Pont Canavese: Leonardo Marta è il commissario della Sandretto. E il presidio viene smobilitato
Pont Canavese
/E’ dal 25 ottobre che i 124 dipendenti della Sandretto di Pont Canavese, storica azienda specializzata nella produzione di presse, sono ufficialmente senza lavoro. In quella data, infatti, hanno ricevuto le lettere di licenziamento preannunciate dalla Photonike, la società che gestiva l’attività industriale ed è iniziata la procedura di mobilità. Strana vicenda quella della Sandretto. Una vicenda connotata da aspetti contradditori che, oltre a far imbufalire lavoratori ed esponenti sindacali, ha fatto saltare la mosca al naso anche all’assessore al Lavoro della Regione Piemonte Gianna Pentenero che si era impegnata in prima persona per trovare una mediazione tra le parti con l’obiettivo di salvare i posti di lavoro in gioco.
Il tribunale di Ivrea ha nominato un commissario straordinario al quale è stato affidato il compito di verificare se è percorribile la strada del concordato preventivo chiesto dall’azienda. In caso contrario a Leonardo Marta non resterà altro da fare che dichiarare il fallimento, come avevano richiesto i lavoratori. A distanza di 120 giorni da quando era stato allestito, il presidio davanti ai cancelli dello stabilimento è il simbolo di una strenua lotta che non ha sortito l’effetto sperato. Ma la Fiom-Cgil non abbassa la guardia e ha intenzione di mantenere alta l’attenzione. In ogni caso, sottolinea Fabrizio Bellino, dirigente della Fiom-Cgil, nei quattro mesi di presidio dallo stabilimento non è uscito nessun macchinario e il blocco dei cancelli è stato attuato con la giusta dignità, senza eccessi.
Dei 124 dipendenti dieci, compreso il direttore dello stabilimento, si sono ricollocati altrove. Per i restanti 114 la strada da percorrere sarà quella, oltre alla mobilità, di riuscire a entrare nella procedura di concordato per cercare di recuperare Tfr e le mensilità che l’azienda non ha pagato. I vertici del sindacato, in accorso con le Rsu aziendali, hanno deciso di chiedere un incontro in Regione con l’assessore Gianna Pentenero, per verificare se, in qualche modo, si possano individuare percorsi alternativi alla disoccupazione.
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