Il sindacato Nursind denuncia: “In ospedale a Ivrea manca un reparto di terapia sub-intensiva”

05/11/2018

Un reparto dove ricoverare i pazienti in condizione di salute critiche ma che non necessitano della terapia intensiva: una sorta di “area critica” dove trattare gli ammalati che necessitano di cure e assistenza specifiche. Da tempo il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche caldeggia l’istituzione di un reparto di terapia sub-intensiva dato che i pazienti che versano in condizioni critiche vengono ricoverati in reparti generici dove le condizioni strutturali, organizzative e l’assenza di personale specializzato non garantiscono cure e assistenza adeguate. Un reparto di terapia sub intensiva all’ospedale di Ivrea sarebbe indispensabile, oggi più di ieri. Per questo motivo Giuseppe Summa, segretario territoriale del Nursind ha inviato una missiva al direttore generale dell’Asl T04 Lorenzo Ardissone, ai vertici dell’azienda e ai primari dei reparti di pronto soccorso e rianimazione e medicina generale, nella quale si insiste sulla necessità di creare un’area “critica”.

“Come a voi noto da diverso tempo, la scrivente Organizzazione Sindacale, segnala un’importante aumento del carico assistenziale per il personale infermieristico e di supporto, dovuto all’incremento della complessità assistenziale e alla multidisciplinarietà (chirurgia toracica, drenaggi epatici, cardiologici in attesa di esami diagnostici invasivi, urologici e ortopedici) degli utenti ricoverati – sottolinea l’esponente sindacale -. Alla data odierna, sono presenti 24 infermieri (compreso 3 unità part-time al 50%) e 17 OSS, ed escluso il turno del mattino, in quello pomeridiano e notturno, il personale lavora con gli stessi numeri previsti in caso di sciopero. Per il 2019 è previsto l’incremento di una sola unità di OSS”.

Giuseppe Summa nn ha dubbi: negli ultimi giorni poi, il carico assistenziale è incrementato ulteriormente, a causa di alcuni ricoveri di utenti con insufficienza respiratoria sottoposti a ventilazione meccanica. “Come ribadito in passato con numerose lettere e segnalazioni alle autorità competenti, le attuali condizioni strutturali, di risorse umane e di formazione del personale sanitario, non permettono di poter accogliere questa tipologia di utenti in sicurezza – rimarca -. Pur comprendendo la necessità di evitare ricoveri impropri presso la rianimazione e lunghe permanenze di utenti nei locali del pronto soccorso, riteniamo che la soluzione non sia il ricovero presso reparti come quello della medicina. Infatti, tutto il personale ribadisce la propria contrarietà ad accogliere utenti con caschi C-PAP, così come avvenuto nei giorni scorsi presso il reparto di oncologia”.

E non è tutto: a giudizio del Nursind occorre precisare come l’eventuale cambio organizzativo che si intende mettere in atto presso la Medicina di Ivrea, influirebbe su alcune disposizioni contrattuali e normative che non possono essere ignorate. Un esempio su tutti: “…da un punto di vista di sicurezza della salute dei lavoratori, dovrebbe essere effettuata una rivalutazione del documento dei rischi previsto dal Dlgs 81/08, con successiva apertura dell’istituto del confronto ai sensi dall’art. 5 del Contratto Nazionale di Lavoro comparto sanità 2016/2018.
Pertanto, per le motivazioni descritte, a tutela di tutto il personale della S.C. Medicina di Ivrea, oltre che del cittadino, facciamo presente fin da subito, che qualora le nostre osservazioni non venissero prese in considerazione, sarà cura della scrivente Organizzazione Sindacale, di intraprendere tutte le azioni di protesta ritenute legittime. Infine, Nursind si impegnerà a chiedere alla Direzione Generale, di intraprendere un percorso sicuro e condiviso, che possa portare anche per l’ospedale di Ivrea, alla nascita di un’area di sub-intensiva multidisciplinare, in un contesto organizzativo, strutturale e di risorse umane adeguato e non improvvisato”.

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