
Serra idroponica dell’Istituto “Albert” di Lanzo: la consigliera metropolitana Clara Marta chiede chiarezza
Servono trasparenza, un cronoprogramma dettagliato e risposte ufficiali: è quanto chiede la consigliera metropolitana Clara Marta, originaria di Chivasso, in merito allo stato dei lavori per la realizzazione della serra idroponica e dei nuovi laboratori dell’Istituto Agrario “Federico Albert” di Lanzo Torinese. L’interrogazione, protocollata l’8 luglio scorso, è stata sottoscritta anche dai consiglieri Davide D’Agostino, Andrea Tragaioli, dal sindaco di Venaria Fabio Giulivi e dagli esponenti della Lista Civica per il Territorio.
A riaccendere il dibattito è stata una nota ufficiale della Città Metropolitana di Torino, secondo cui l’opera procederebbe “secondo il cronoprogramma” e “senza criticità”. Un’affermazione che ha suscitato perplessità tra i firmatari dell’interrogazione: «Apprendiamo da un comunicato stampa che tutto starebbe procedendo regolarmente, ma alla luce della nostra documentazione, che segnala ritardi importanti, lavori fermi da febbraio e perfino un rischio di recesso da parte dell’impresa, queste dichiarazioni ci appaiono quanto meno ottimistiche».
A preoccupare è anche la mancanza di aggiornamenti formali sulle fasi successive del progetto, comprese la fornitura delle apparecchiature e l’installazione del sistema di fertirrigazione. A oggi, denunciano i consiglieri, non è pervenuta alcuna risposta ufficiale da parte del Sindaco metropolitano, della Consigliera delegata all’Istruzione né dagli uffici tecnici.
«Mi fa piacere che il nostro sollecito sia stato almeno preso in considerazione – ha dichiarato Clara Marta –. È un segnale che dimostra come anche l’opposizione, con un contraddittorio serio e documentato, possa contribuire a smuovere le cose». Ma l’esponente chivassese mette in guardia: «La politica perde credibilità quando si antepone “chi” propone qualcosa al “cosa” viene proposto. Serve maggiore attenzione al merito delle questioni, soprattutto quando si parla di istruzione, sviluppo del territorio e infrastrutture strategiche».
La richiesta è chiara: un cronoprogramma ufficiale, con date certe, atti pubblici e garanzie concrete sul completamento dei lavori. «Continueremo a fare la nostra parte – concludono i firmatari – con spirito costruttivo e senza bandiere, chiedendo trasparenza, coerenza e fatti concreti, nell’interesse della scuola e del territorio».