03/05/2017

Cronaca

Il Senato ha approvato il Ddl sulla concorrenza: legalizzato il lavoro degli studi di ingegneria

Caselle

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Dopo ben diciotto mesi di stop forzato il Senato ha licenziato, con un voto di fiducia, il testo sul DDL Concorrenza che torna alla Camera per la terza rilettura. Di particolare interesse è il comma 149 dell’articolo 1 del maxi emendamento  che riconosce, superando finalmente una legge fascista varata dal governo Mussolini nel 1933, alle società di ingegneria di poter lavorare per i privati. Lo ha annunciato nella giornata di oggi, mercoledì 3 maggio, il deputato Davide Mattiello che sottolinea come la rilettura alla Camera non modificherà assolutamente neanche una virgola del maxi emendamento. I titolari di migliaia di studi associati e 300 mila dipendenti possono tirare finalmente un sospiro di sollievo. E più di tutti potrà farlo l’architetto Mauro Esposito, Titolare della M.E. di Caselle Torinese, vittima di estorsioni da parte della ‘ndrangheta (il professionista aveva testimoniato sulle infiltrazioni mafiose in Val di Susa nel corso del processo San Michele che si è concluso in primo grado con sei condanne).

All’architetto, paradossalmente denunciato a sua volta dalle persone che aveva a sua volta denunciato, il tribunale di Torino ha dato torto anche in Appello perché, in virtù di quella legge fascista gli studi di ingegneria non possono lavorare per i privati. Una sentenza che si è rivelata una vera catastrofe per Mauro Esposito che entro il 23 maggio rischia di vedersi pignorata sia l’abitazione che lo studio professionale. “Questa vicenda purtroppo ci ha tolto molte risorse e fatto perdere molti posti di lavoro oltre ad averci obbligato a subire la violenza mafiosa conclusasi con le condanne inflitte ai nostri estorsori con il 416 bis c.p.. Ora speriamo che il 23 maggio prossimo venturo, il giudice per l’esecuzione immobiliare che dovrebbe convalidare il pignoramento della nostra società proprio in forza della vittoria in causa civile di questi lestofanti, possa capire che la sentenza è viziata oltreché dalle prove completamente inventate dalla nostra controparte, come recita la sentenza del Processo San Michele, anche dall’interpretazione assurda della legge abrogata di Mussolini che oggi finalmente trova una conferma legislativa – commenta Mauro Esposito -. Oggi viene chiarito che la legge di Mussolini abrogata dall’allora ministro Bersani nel 1998, è stata effettivamente abrogata in allora e quindi tutte le 300 mila persone che lavorano nelle società di ingegneria possono tirare un sospiro di sollievo”.

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