
Sciopero dei metalmeccanici: alta adesione alla mobilitazione in Canavese
Sciopero dei metalmeccanici: alta adesione alla mobilitazione in Canavese
Giornata di mobilitazione per i lavoratori e le lavoratrici del settore metalmeccanico eporediese e canavesano. Oggi si è svolto uno sciopero di otto ore per chiedere la riapertura della trattativa sul contratto nazionale di categoria. L’azione di protesta, organizzata dai sindacati di settore, ha visto un presidio sotto la sede dell’Unione Industriale di Ivrea, con una partecipazione significativa di operai e impiegati del comparto.
Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino, ha dichiarato: «Oggi è stato un grande momento di lotta per riconquistare il contratto nazionale. Le lavoratrici e i lavoratori, con la loro adesione massiccia agli scioperi, stanno esprimendo chiaramente la volontà di ottenere subito un accordo equo».
La protesta è stata motivata dalla percezione, da parte dei sindacati, di un atteggiamento intransigente da parte di Federmeccanica. Lazzi ha aggiunto: «La Federmeccanica fa orecchie da mercante. Fa finta di non vedere cosa sta accadendo nelle fabbriche, ma dovrà necessariamente rivedere le proprie posizioni perché i lavoratori continueranno con le proteste, intensificando gli scioperi e articolandoli azienda per azienda per massimizzare l’impatto su produzione e fatturato».
L’agitazione sindacale si inserisce in un contesto di crescente tensione tra le parti, con le organizzazioni dei lavoratori che rivendicano il rinnovo del contratto nazionale con adeguamenti salariali e miglioramenti delle condizioni di lavoro. Dal canto loro, le associazioni industriali sostengono la necessità di mantenere un equilibrio tra le richieste sindacali e la sostenibilità economica del settore.
Nei prossimi giorni potrebbero essere annunciate ulteriori iniziative di mobilitazione, mentre le parti sociali valutano le prossime mosse in vista di una possibile ripresa del dialogo. Intanto, il segnale lanciato dai lavoratori con lo sciopero odierno appare chiaro: la vertenza resta aperta e la richiesta di un nuovo contratto non sembra destinata a spegnersi senza una risposta concreta da parte delle aziende.