
Sacro Monte di Belmonte, la Regione protagonista del salvataggio del grande complesso religioso

Il Sacro Monte di Belmonte deve essere salvato ad ogni costo e la Regione Piemonte deve essere parte attiva nell’operazione di salvataggio: è in sintesi il senso di un ordine del giorno discusso nel consiglio regionale di martedì scorso, sottoscritto dai consilieri Ravetti, Boeti, Gariglio, Rostagno e presentato dalla consigliera Dem Valentina Caputo. Il documento, approvato a larga maggioranza impegna la Giunta regionale presieduta da Sergio Chiamparino, ad “avviare tutte le iniziative possibili tese alla salvaguardia e alla valorizzazione del sito religioso, naturalistico, culturale e architettonico del Sacro Monte di Belmonte, anche valutando lo stanziamento di risorse in sede di bilancio di previsione 2018-2019”.
I firmatari dell’ordine del giorno, tutti esponenti del partito democratico, convengono sul fatto che il sacro Monte di Belmonte, inserito dall’Unesco nella lista dei siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità, necessità di consistenti e urgenti lavori di ristrutturazione per fare in modo che il complesso abbaziale non sia preda del degrado più totale.
L’ordine del giorno si pone anche l’obiettivo di individuare iniziative concrete che siano in grado di salvare il sacro Monte, dato che tra l’altro costituisce un importante volano per lo sviluppo dell’economia locale, e per l’aspetto che investe il campo sociale, culturale e artistico dell’Alto Canavese.
Com’è ormai noto, i tre frati francescani rimasti nel complesso, a breve lasceranno il Sacro Monte a causa della cronica carenza di religiosi. In questo drammatico contesto la Regione Piemonte, sottolineano i consiglieri regionali che hanno sottoscritto l’ordine del giorno, deve giocare un ruolo di primo piano.