
Rivarolo Canavese: affissi i manifesti in cui il sindaco Rostagno invita Bertot a chiede scusa ai cittadini

La “guerra dei manifesti” ha reso l’estate rivarolese più che calda “rovente”. Se circa tre settimane fa l’ex sindaco Fabrizio Bertot aveva fatto affiggere in tutta la città 600 manifesti in cui sosteneva che l’ex ministro dell’Interno Rosanna Cancellieri avrebbe dovuto chiedere scusa alla città di Rivarolo, per lo scioglimento del consiglio e il conseguente commissariamento perché a suo giudizio la mafia a Rivarolo non c’era, l’attuale sindaco Alberto Rostagno ha firmato un manifesto, affisso in tutta la città nel pomeriggio di venerdì 26 agosto, nei quali campeggia a chiare lettere la scritta: “Rivarolo doveva essere commissariata. Prima. Avremmo evitato il debito Asa, il debito di Rivarolo Futura, il disastro del teatro, la Città del Sole, la centrale a biomasse, le fontane senz’acqua. Chi ha causato i danni chiesa scusa o, almeno, mantenga il silenzio”.
Una risposta a muso duro che non lascia adito a interpretazioni di sorta. Il manifesto, che non riporta, lo stemma del Comune ed è pertanto da ritenersi personale, è senza dubbio esaustivo ed esprime chiaramente non soltanto il pensiero del primo cittadino ma quello dell’intera amministrazione e la maggioranza che la sostiene. A giudizio del sindaco Rostagno, quindi, l’ex primo cittadino avrebbe omesso di indicare, nelle locandine che aveva, a suo tempo, fatto affiggere, oltre al commissariamento per sospetta infiltrazione mafiosa, tutti i danni che la sua amministrazione avrebbe causato ai rivarolesi, comprensivi di debiti presenti e futuri.
Ed per questa ragione, che a giudizio del sindaco, dovrebbe essere Bertot a chiedere scusa ai cittadini. L’impressione è la “querelle” estiva non sia destinata a terminare qui.