RivaBanca, nasce un Comitato che si oppone all’annunciata fusione con la Banca d’Alba

15/03/2017

L’ipotesi annunciata di una fusione per incorporazione tra l’istituto di Credito Cooperativo territoriale e la Banca d’Alba non piace a tutti i soci, a parte dei membri del Comitato promotore e a comuni cittadini. Non piace al punto che l’otto marzo si è costituito il Comitato per la continuità di RivaBanca per difendere, in sintesi, l’autonomia, la continuità e la crescita della banca canavesana.

A presiedere il Comitato è l’avvocato Armando Francia. In una nota i membri del sodalizio si rivolgono direttamente, con un interrogativo, ai 1640 soci di RivaBanca. “Ma Tu, Socio di Rivabanca, avresti investito i tuoi risparmi per finanziare Banca d’Alba anziché costituire RIVABANCA a supporto delle attività dell’area canavesana dove vivi e lavori? Ed ora perché dovresti tradire quei valori e quegli intenti? E poi, perché togliere nuovamente respiro e speranza a tante attività economiche, a tanti professionisti ed a tante famiglie che vivono e lavorano su un territorio già sin troppo martoriato dalla crisi degli ultimi vent’anni? “

Il messaggio utilizzato quasi provocatoriamente dal Comitato è il seguente “…nel nostro territorio si fonde solo il ferro. Forgiamo il presente ed il futuro del nostro territorio! E per questo difendiamo Rivabanca”. Soprattutto si difendono le scelte iniziali, i sentimenti, le ragioni ed i valori che in questi anni non sono cambiati. Anzi, si sono rafforzati. E allora, perchè tradirli?”.

Nella nota stampa il Comitato per la Continuità di RivaBanca sottolinea anche come il vescovo Arrigo Miglio avesse in qualche modo “benedetto” il progetto di costituzione della banca con l’acquisto delle quote, poichè come tanti altri, stando a quanto sostengono i membri del Comitato, il prelato aveva verificato la bontà della strategia lungimirante e radicata nei valori, supportando una forma di auto-aiuto inedita per il territorio: quella della solidarietà reciproca. “L’istituto  valorizza lo strumento principe ed elemento di forza : la prossimità geografica stabilendo un legame immediato tra i bisogni espressi e le strategie effettuate dalla banca per soddisfarli.    Una   banca etica, insomma,   che   rappresenta   una   grande   occasione per   l’intero Canavese,  ancora appesantito dai postumi di una importante crisi economica e sociale. Crisi,  però,  che  la nascente    banca    ha   saputo superare   alla grande,    diventando    un fenomeno  di  massa:   1640 i soci  che  hanno  sottoscritto  le quote  come  soci  fondatori (il  4%  dell’intera  popolazione  della zona  di  riferimento). Tanto che,  con  largo  anticipo,  il  comitato promotore  ha  raccolto i 5  milioni  di  euro  necessari  al  capitale sociale.   Un   vero e proprio   evento   per   il   Canavese   e,   più   in generale una   Banca   nuova,   orgoglio   del   territorio    per   il territorio,  che  ha  raggiunto  in  anticipo  tutti  gli  obiettivi che si era  data  e  che  gli  aveva  dato  Banca  d’Italia . Un  tasso  di capitalizzazione  al  37%  che  fa  rabbrividire anche  il  buon  Patron di  Mediolanum  che  va  in  TV  a costruire  un  cerchio  intorno  a  se, sfoggiando il suo tasso del 12%”.

In conclusione il Comitato si prefigge lo scopo di diffonderà le ragioni del NO, spiegherà ai soci e ai non soci il Progetto di continuità e sviluppo per il territorio, spiegherà la riforma del Credito Cooperativo che consente di ottenere tutti i benefici di buon governo nel rispetto dell’autonomia, il decreto salva risparmio di febbraio 2017 oltre ai contenuti organizzativi e le potenzialità della BCC territoriale.

Chiunque desiderasse maggior informazioni potrà contatare il Comitato per l’Autonomia di Rivabanca c/o Studio Legale Avv. Francia Armando Via Peyron, 25 10143 Torino, al numero telefonico 377.5432760.
Email: segreteria@comitatocontinuitarivabanca.it; http://www.comitatocontinuitarivabanca.it/
Per iscriversi: http://www.comitatocontinuitarivabanca.it/
RIVABANCA C’E’
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