
Referendum: il fronte del Sì non ha convinto gli elettori canavesani. A Ivrea vittoria risicata del No

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scelto di seguire la strada che sembra più logica e meno rischiosa: quella di congelare le dimissioni dell’ex premier Matteo Renzi fino all’approvazione della legge finanziaria. Poi, presumibilmente, il Capo dello Stato dovrà decidere su quale nome puntare per un governo di scopo che avrà l’incarico di redarre e approvare la nuova legge elettorale con il più ampio consenso politico. Ma come è andato il voto in Canavese? L’analisi riflette, sulla base dei dati, l’andamento nazionale e registra un’affluenza alle urne così massiccia come non accadeva da almeno due decenni, esattamente come è successo nel resto del Piemonte e d’Italia.
In Piemonte il fronte del Sì ha conquistato il 43,53 dei consensi mentre il fronte del No si è attestato sul 56,47%. Un risultato che, complessivamente è inferiore alla forbice del 19% registrata a livello nazionale. Risultato ancora diverso a Torino dove il Si ha ottenuto il 43,80% dei consensi mentre per il fronte del No ha votato il 56,20% degli aventi diritto al voto. Risultato controverso nei comuni più significativi del territorio: a Caselle il distacco è stato netto (39,64% contro il 60,06%), contro il 40,39 e e 59,61% registrato a Borgaro. A Leinì al Sì sono andati il 37,89% per il Sì e il 62,11% per il No. Identico il discorso a Volpiano: 41,92% contro 58,08%. In Alto Canavese la città di Castellamonte si è allineata alla media nazionale con il 40,33% e il 59,67% e a Cuorgnè il Sì ha raccolto il 38,78 mentre al No sono andati il 61,22% dei suffragi. Meno marcata la forbice a Rivarolo Canavese: il 43,55% ha votato per Sì e il 56,45% per il No. Ivrea si conferma come eccezione di tutto rilievo: il Sì ha registrato il 48,87% contro il 51,13.