22/06/2022

Sanità

Pronto soccorso di Cuorgnè: Fava (FI): “Mancano i medici. Non c’è raccolta firme che tenga”

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E’ tornata d’attualità la questione che si trascina ormai da molti mesi del Pronto soccorso dell’ospedale di Cuorgnè, chiuso quando la struttura fu convertita in Covid-hospital e non più riaperto. A rilanciare il tema è stata una raccolta firme lanciata da un gruppo di minoranza del Consiglio comunale cuorgnatese.

“Se bastasse una petizione per riaprire il Pronto soccorso, ne avrei già organizzate mille – commenta il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Fava – Il problema è che siamo di fronte ad un ostacolo oggettivamente difficile da sormontare, ossia la carenza di medici per garantire i servizi di emergenza, che non è solo del nostro territorio, ma sta colpendo a livello nazionale. La direzione dell’Asl To-4 ha manifestato in ogni sede la sua ferma volontà di riaprire nel più breve tempo possibile il servizio, ma allo stesso tempo ha sottolineato l’estrema difficoltà riscontrata nella ricerca delle risorse umane. Molti concorsi sono andati deserti e alla necessità di reperire medici urgentisti si è sommata la mancanza di medici ortopedici, indispensabili per la sala gessi e quindi per il Pronto soccorso stesso. Per far fronte a questa ennesima criticità sono stati avviati dei nuovi bandi, che speriamo possano dare buoni risultati, consentendo così di avere personale a sufficienza per riaprire il servizio: tutte le strade percorribili sono state intraprese dall’Asl, a conferma della volontà della direzione di risolvere il problema”.

Non si tratta, spiega il consigliere regionale di Forza Italia di una situazione in cui una mobilitazione popolare può servire a influenzare una decisione politica in un senso piuttosto che in un altro. In questo caso, a suo giudizio, il quadro è molto chiaro: da parte di tutti i soggetti interessati, dal presidente della Regione fino al direttore dell’Asl To-4, c’è la massima volontà di riattivare il Pronto soccorso, ma non lo si può fare senza prima trovare le professionalità indispensabili.  “Per cui, lo slogan ‘Apriamo insieme il Pronto soccorso di Cuorgnè’ – conclude – che circola sui canali social va bene per guadagnare qualche ‘like’ facilmente, ma non serve a niente, se non a illudere la gente con false speranze”.

 

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