
Pronestì e Ravetto, allievo e maestro in mostra a Orio Canavese: la pittura come dialogo tra generazioni

C’è qualcosa di speciale nell’arte quando diventa un ponte tra generazioni. Non solo un esercizio tecnico, ma un passaggio di testimone emotivo e creativo. È ciò che accade quando un allievo, dopo anni di studio e passione, riesce a condividere uno spazio espositivo con il proprio maestro: un gesto che diventa testimonianza viva di gratitudine, crescita e continuità.
Dal 13 al 30 giugno la sala consiliare del Comune di Orio Canavese (via Tapparo 1) ospita una mostra d’arte che racchiude proprio questo spirito: le opere di Mario Ravetto saranno esposte insieme a quelle del suo maestro Salvatore Pronestì. Un evento carico di significato, che celebra non solo il talento individuale, ma anche il valore della formazione e del legame profondo tra due artisti uniti da una visione comune della pittura.
L’inaugurazione ha avuto luogo venerdì 13 giugno alle ore 17. La mostra sarà visitabile sabato 14 e domenica 15 giugno per l’intera giornata. In seguito, sarà possibile accedere all’esposizione nei seguenti orari: lunedì dalle 10 alle 12, martedì dalle 15 alle 17, giovedì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, venerdì dalle 10 alle 12.
Per Mario Ravetto, questa esposizione rappresenta un traguardo importante: per la prima volta, infatti, potrà presentare al pubblico un’ampia selezione dei propri lavori. Un percorso che ha preso forma nel tempo grazie all’insegnamento, al sostegno e all’esempio di Salvatore Pronestì, pittore di lunga esperienza e figura molto stimata nel panorama artistico locale.
La mostra non è solo un’occasione espositiva, ma anche un momento di festa per l’intera comunità. L’evento, infatti, si inserisce nel programma delle celebrazioni per il 35° anniversario della rifondazione del Gruppo Alpini di Orio Canavese, con il patrocinio del Comune e la collaborazione dell’Atelier di pittura delle Acli di Chivasso.
Un’occasione per lasciarsi ispirare dalle tele, ma anche per riflettere sul valore del dialogo tra chi insegna e chi impara, tra chi ha seminato e chi oggi raccoglie quei frutti trasformandoli in nuovi linguaggi, nuove emozioni, nuova arte.