
Produzione montana a rischio anche in Canavese. Allarme della Coldiretti. L’aiuto regionale non basta

Sempre più grave la mancanza di risorse a sostegno dei produttori montani e le difficoltà economiche rischiano di farsi sempre più drammatiche anche in Canavese. Per tamponare la situazione la Giunta Regionale piemontese ha approvato l’apertura del bando per la concessione dell’indennità compensativa, ma (udite, udite) le risorse sono insufficienti.
“La montagna viene tradita ancora una volta proprio dall’assessore Valmaggia che dovrebbe occuparsene – sottolineano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Quanto stanziato è insufficiente per il 2019 e rimane completamente a secco il 2020. Ad essere coinvolte sono circa 8 mila aziende che vedono ridotto il sostegno di quasi il 60% nel 2019 e che rischiano addirittura l’azzeramento nel 2020, con un taglio di circa 27 milioni di euro in due anni”.
A giudizio degli esponenti della Coldiretti serve un intervento urgente del Presidente della Regione, Sergio Chiamparino, perché questa situazione è insostenibile. “Non è stato fatto nessuno sforzo per reperire le risorse per la sopravvivenza dell’agricoltura montana e per evitare lo spopolamento – concludono Moncalvo e Rivarossa – di specifiche aree che vivono proprio grazie al lavoro dei nostri imprenditori.
Attraverso, infatti, la misura 13, riferita all’indennità compensativa, nelle aree montane, è stato possibile, per effetto di un costante presidio, garantire la presenza di sistemi di produzione agricola, promuovere uno sviluppo sostenibile e preservare l’assetto idrogeologico. Senza, però, garantire il necessario sostegno tutto questo non sarà più possibile a discapito dell’intera collettività ed economia del territorio”.