
Torino: sospesi dal servizio sei medici “No vax”. L’ordine: “Cambiate lavoro se non volete il vaccino”

Sono al momento sei i medici piemontesi non vaccinati sospesi dal servizio per inosservanza dell’obbligo vaccinale. E con la sospensione dal lavoro scatta anche quella dello stipendio. I primi medici “No vax” sospesi sono dipendenti di un’azienda sanitaria di Torino, ma ben presto le indicazioni fornite dall’Unità di crisi saranno recepite da tutte le Asl regionali. Va precisato che le aziende sanitarie hanno la facoltà, ove sarà possibile, di ricollocare in altre mansioni gli operatori sanitari che hanno deciso di non sottoporsi alla vaccinazione. L’Ordine dei medici e odontoiatri di Torino ha assunto il provvedimento dopo gli accertamenti compiuti nei giorni scorsi.
“La legge prevede che tutta la parte di accertamento dell’inosservanza sia svolta dall’Asl di residenza e poi trasmessa all’interessato, al datore di lavoro e all’Ordine a cui è iscritto il professionista – si legge in una nota pubblicata sul sito web dell’Ordine -. L’adozione dell’atto di accertamento determina la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da SARS-CoV-2.
Il precetto cautelare della sospensione discende dunque direttamente dalla legge che attribuisce all’Ordine un mero potere ricognitivo ai fini dell’aggiornamento degli albi, senza alcun margine di discrezionalità.
“Il rifiuto di vaccinarsi da parte di questi colleghi va contro, oltre che alle evidenze scientifiche, a diversi principi e precetti del nostro codice deontologico, che pone il medico in posizione di garanzia nei confronti dei cittadini che a lui si rivolgono – precisa il presidente dell’Ordine Guido Giustetto -. È paradossale che proprio un medico possa diventare fonte di malattia per i suoi pazienti. Vi è il diritto di non vaccinarsi? Bene, allora questi colleghi si tolgano il camice e cambino lavoro”.