24/03/2016

Cronaca

Montalenghe: arrivano in paese trenta migranti nigeriane, ma non il sindaco non viene avvertito

Montalenghe

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In paese arrivano trenta profughi, tutte donne di origine nigeriana provenienti da una struttura di accoglienza della provincia di Torino. Peccato che il sindaco Valerio Camillo Grosso, non ne fosse stato informato. Il questo caso la Prefettura di Torino ha commesso un autogol. Tanto che il primo cittadino è andato su tutte le furie sottolineando il fatto di non essere stato minimamente informato dell’arrivo del gruppo di donne. Totalmente ignorato insomma. Dia dal Prefetto Paola Basiloni che dalla cooperativa Arvat che ha gestito l’operazione di trasferimento e neanche dai proprietari degli alloggi dove le donne saranno ospitate in via Don Arvat 10 a Montalenghe.

Da quanto si è appreso le migranti saranno ospitate in alcuni alloggi messi a disposizione da un privato. Il sindaco non di dà pace. Eppure la Prefettura è l’istituzione immediatamente superiore in materia di ordine pubblico e di gestione del flusso di migranti. Eppure i funzionari della Prefettura si dimostrano decisamente solerti quando è il momento di richiamare i sindaci per sollecitarli o fare in modo che adempiano il più presto possibile agli adempimenti burocratici. In questo modo Montalenghe, paese di mille abitanti nel cuore del Canavese, dovrà arrangiarsi nell’accogliere le trenta donne e predisporre la necessaria documentazione.

Intanto nei prossimi giorni l’amministrazione comunale organizzerà un incontro pubblico con i responsabili della cooperativa e i titolari degli immobili situati in paese. L’obiettivo, al di là della mancata comunicazione degli enti competenti , è quello di fare chiarezza sulla gestione dei rapporti sulla presenza del gruppo di migranti. In ogni caso, indipendentemente dalle polemiche e delle rimostranze, cittadini, carabinieri e amministrazione comunale si sono adoperati, per quanto colti di sorpresa a fare in modo che l’inaspettato arrivo fosse gestito al meglio, sia pure in via del tutto provvisoria.

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