25/01/2019
Sanità
Pochi medici di famiglia nei piccoli comuni. La Regione pensa a un premio per chi ha meno pazienti
Canavese
/Scarseggiano i medici di famiglia nei piccoli comuni e si sta freneticamente cercando una soluzione per risolvere un problema che col tempo, s’ingigantisce sempre più. Una problematica che riguarda anche il territorio canavesano tanto che incontrando il 24 gennaio a Torino il presidente di Anci Piemonte, Alberto Avetta, l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, ha puntualizzato che “E’ una vera emergenza nazionale, della quale le Regioni si stanno occupando da tempo. Nell’immediato servirebbero provvedimenti più urgenti: siamo al lavoro per inserire all’interno del nuovo contratto dei medici di famiglia, in discussione in queste settimane, una forma di premio per chi svolge la propria attività nei piccoli centri con poca popolazione”.
Saitta ha anche ricordato che si è riusciti a ottenere “un importante risultato come l’aumento delle borse di studio in Medicina generale” e che “si tratta di una difficoltà generata dal numero insufficiente di borse erogate dal Ministero della Salute, inferiore ai fabbisogni delle Regioni, e di conseguenza dal basso numero di medici di famiglia presenti”.
Nello scorso autunno, grazie all’accordo raggiunto fra le Regioni e il Governo, è stata data la possibilità di utilizzare risorse del Fondo sanitario nazionale per finanziare 860 borse di studio supplementari per i medici di famiglia: per il Piemonte significa 68 posti in più a partire dai prossimi corsi. Le borse diventeranno così 187 e verrà così consolidato l’incremento già deciso in questi anni dalla Giunta Chiamparino: nel triennio 2014-2017 le borse erano 80, per i trienni 2015-2018 e 2016-2019 sono passate a 110.
Dal canto suo Alberto Avetta ha dichiarato che l’Anci Piemonte organizzerà a breve un incontro con l’assessore Saitta e con i sindaci dei territori che maggiormente registrano questa carenza, in modo da poter affrontare in maniera puntuale le criticità che si sono presentate.
Confermata anche il 2019 l’erogazione degli assegni di cura
La Regione conferma anche per il 2019 l’erogazione degli assegni di cura per le prestazioni domiciliari in lungo-assistenza a favore delle persone non autosufficienti.
Gli assessori alla Sanità, Antonio Saitta, e alle Politiche sociali, Augusto Ferrari, hanno autorizzato i direttori delle Asl Città di Torino, Valerio Alberti, e TO3, Flavio Boraso, a proseguire nell’erogazione di assegni e prestazioni, in modo da scongiurare ogni possibile interruzione del servizio, ed evitare disagi ai cittadini pregiudicando ulteriormente la situazione di persone in condizione di non autosufficienza.
Analoga indicazione è stata data a tutte le Aziende sanitarie locali (compresa l’Asl T04) per garantire la prosecuzione dei progetti di continuità assistenziale, a favore dei malati di Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e delle loro famiglie, in attesa del riparto del Fondo per le non autosufficienze per il 2019.
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