
Le unità cinofile del Soccorso Alpino saliranno a bordo degli elicotteri alla ricerca dei dispersi

D’ora in poi a bordo dell’elisoccorso, insieme al pilota, al personale sanitario e a quello tecnico del Soccorso Alpino, viaggerà anche l’unità cinofila: l’ultima frontiera per ritrovare i dispersi, in particolar modo nelle aree montane. L’iniziativa sarà attiva fino al prossimo mese di aprile. Fino ad allora le unità cinofile del Soccorso Alpino saranno presenti nelle basi aeree dell’elisoccorso a Borgosesia, Cuneo-Levaldigi e Torino. Le squadre d’emergenza sono pronte a levarsi in volo in ogni momento e in tutti i casi in cui si richiede il loro intervento.
L’iniziativa riguarda tutto il territorio piemontese compreso quello canavesano nelle cui montagne di escursionisti e sci alpinisti si perdono le tracce quando precipitano valanghe e slavine. L’unità cinofila resterà a terra in caso di interventi in caso di incidenti stradali o trasfertimenti d’urgenza e salirà a bordo dell’elicottero soltanto in casa di valanga. I cani da ricerca sono l’ultima risorsa a disposizione dei soccorritori. I dati d’altro canto parlano chiaro: il 90% dei dispersi travolti da valanga è stato ritrovato in vita entro 18 minuti dall’evento. E ancora: dopo 35 minuti, le probabilità di sopravvivenza crollano al 30%. Per questa ragione a volte l’elisoccorso non riesce a raggiungere in tempo le zone interessate. I tecnici del Soccorso Alpino specificano che il caso di valanghe a salvare la vita di un disperso è l’autosoccorso effettuato dai compagni d’escursione con l’ausilio delle attrezzature di emergenza.