
La Telis è fallita. Su 167 lavoratori pende la spada di Damocle del licenziamento

La Telis di Ivrea è fallita e 167 dipendenti rischiano il posto di lavoro. Per scongiurare i licenziamenti oggi si è svolto un incontro in Regione a Torino, al quale hanno partecipato Gianna Pentenero, assessore al Lavoro e allo Sviluppo economico, Giuseppina De Santis, assessore allo Sviluppo Economico e i rappresentanti di Fiom, Uil e Cisl. All’incontro erano anche presenti anche gli amministratori dei Comuni di Ivrea, Strambino e Romano e la Città Metropolitana.
L’obiettivo è quello di sollecitare l’apertura di un tavolo nazionale presso il Ministero del Lavoro in modo da attivare al più presto gli ammortizzatori sociali per i lavoratori dello stabilimento Telis di Scarmagno.
La maggior parte dei lavoratori dello stabilimento canavesano, entrato in crisi dopo il devastante incendio del 2013, è in cassa integrazione da due anni. Il 6 luglio scorso la Telis è stata dichiarata fallita da un tribunale di Roma. A rischiare il posto di lavoro sono 167 addetti del Canavese, oltre agli operai degli stabilimenti di Roma e di Pagani, in provincia di Salerno.
In totale sono 350 i lavoratori suli quali pende la spada di Damocle del licenziamento.
Questo il primo passo che la regione Piemonte intende compiere per giungere ad un accordo soddisfacente e che garantisca gli attuali livelli occupazionali: contattare il curatore fallimentare per una prima valutazione sulla reale situazione dello stabilimento piemontese e, in secondo luogo, sollecitare – come ha spiegato l’assessore Gianna Pentenero -, l’apertura di un tavolo nazionale al Ministero per attivare al più presto gli ammortizzatori sociali per i lavoratori, in modo da garantire la continuità nel sostegno al reddito, assicurato dalla cassa integrazione in deroga attiva fino al 5 luglio, data precedente alla dichiarazione di fallimento.