
Ivrea, primo rinvio a giudizio sulle morti sospette all’Olivetti

Svolta nel procedimento giudiziario sulle morti sospette per amianto negli stabilimenti Olivetti di Ivrea. Il primo rinvio a giudizio (in relazione alla morte di un operaio) riguarda Silvio Preve, 77 anni, di Ivrea, ex dirigente responsabile del servizio centrale di sorveglianza e della direzione sicurezza industriale nel periodo compreso tra il 1981 e il 1998.
Il processo si celebrerà il prossimo otto gennaio presso il tribunale di Ivrea. Silvio Preve è difeso dall’avvocato Luca Fiore. L’accusa è quella di omicidio colposo, mentre altri 32 membri del consiglio di amministrazione sono indagati a vario titolo dalla procura eporediese. Mercoledì 23 settembre riprenderà l’udienza preliminare per gli alti vertici dell’Olivetti.
Davanti al gup Cecilia Marino, che nello scorso mese di maggio aveva ammesso in qualità di parti civili i familiari di tredici presunte vittime, anche i sindacati Fim e Fiom, il Comune di Ivrea, l’Associazione familiari vittime dell’amianto di Casale Monferrato (AL), la Città Metropolitana, l’Inail e diversi comuni della ex provincia. In settimana il giudice dovrà anche pronunciarsi sulla citazione di Telecom (nel 2003 il gestore delle telecomunicazioni aveva inglobato l’Olivetti) in relazione alla richiesta di risarcimento danni.
Tra gli indagati figurano nomi di spicco come quelli dell’ex ministro Corrado Passera, Carlo e Franco De Benedetti e Roberto Colaninno. Sulla scorta delle indagini compiute, l’impianto accusatorio si basa sull’ipotesi che quattordici vittime sarebbero decedute a causa delle fibre di amianto con le quali sarebbero venuti a contatto negli stabilimenti Olivetti.