
Ivrea, paziente cade dal letto in ospedale: Asl To4 condannata a risarcire il figlio con 148mila euro
La 92enne, fragile e sedata, era priva di protezioni laterali: il tribunale riconosce responsabilità medica per omissione di misure preventive.
L’Asl To4 dovrà risarcire con 148.486 euro il figlio di una donna di 92 anni, residente a Vische, morta nel settembre 2021 dopo una caduta in ospedale. Lo ha stabilito il Tribunale civile di Ivrea, accertando la responsabilità del personale sanitario per la mancata adozione di misure di sicurezza durante il ricovero all’ospedale di Ivrea, nella notte tra l’1 e il 2 marzo 2021.
Secondo la sentenza firmata dalla giudice Stefania Frojo, la paziente — affetta da più patologie e in stato confusionale — era stata sedata intorno alle 2.30. Poco dopo, alle 3, è caduta dalla barella fratturandosi il femore. Non erano presenti sponde di protezione, ritenute fondamentali viste le condizioni cliniche della donna.
Il figlio aveva chiesto un risarcimento vicino al milione di euro, sostenendo che la caduta avesse accelerato il declino della madre, morta sei mesi dopo. Tuttavia, la consulenza tecnica disposta dal tribunale ha escluso un nesso diretto tra l’incidente e il decesso, attribuendolo a una sindrome involutiva senile già in corso.
La condanna riguarda dunque il danno biologico permanente (35%), 66 giorni di invalidità temporanea, le sofferenze morali e le spese mediche. A carico dell’Asl anche oltre 17mila euro per spese legali e consulenze.