
22/12/2017
Cronaca
Ivrea: inizia il processo a carico di Caterina Abbattista. Ascoltati i genitori di Gloria Rosboch
Ivrea
/Nella prima udienza del processo che la vede imputata, Caterina Abbatista, la madre di Gabriele Defilippi, il giovane assassino dell’ex insegnante di sostegno di Castellamonte, non si è presentata in aula. Per la donna, accusata dalla procura di Ivrea di omicidio in concorso e di truffa in concorso, hanno parlato nella mattinata di venerdì 22 dicembre, i suoi legali Tommaso Levi e Gianpaolo Zancan che hanno consegnato ai genitori di Gloria, una lettera di condoglianze vergata dall’imputata. Il processo in Corte d’Assise dovra stabilire se effettivamente l’ex operatrice socio sanitaria dell’Asl To4 ha giocato, come sostiene l’accusa, un ruolo fondamentale nell’omicidio della donna di 49 anni. Anzi, per l’accusa, rappresentata dal procuratore capo di Ivrea Giuseppe Ferrando, Caterina Abbattista sarebbe stata la mente della truffa da 187 mila euro prima e dell’omicidio poi.
Il figlio Gabriele Defilippi, 22 anni, ex allievo della professoressa uccisa reo confesso dell’omicidio è stato condannato a 30 anni, mentre il suo complice, l’ex amico e amante Roberto Obert, 56 anni, dovrà scontare in carcere i 19 anni che il giudice gli ha inflitto. Non sarà un processo facile questo che vede unica imputata Caterina Abbattista. La donna fin dall’inizio si è professata innocente. In aula sfileranno nelle prossime udienze una trentina di testimoni. E c’è di più: il giudice federale della California ha accolto la richiesta di rogatoria internazionale avanzata dalla procura di Ivrea e ha ordinato a Facebook e Google di consegnare alle autorità italiane le email e i messaggi che Gabriele ha scambiato con la madre e che sono state accuratamente cancellate dai personal computer.
Il materiale, prima di essere consegnato alla procura di Ivrea, sarà valutato preventivamente dall’Fbi per avere la conferma che il materiale non costituisca un pericolo per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. I primi tra i testi chiamati a deporre, sono stati gli anziani genitori di Gloria Rosboch che hanno ripercorso tutte le tappe della drammatica vicenda che si è conclusa con l’efferato assassinio della figlia, ritrovata dopo un mese nel pozzetto del percolati dell’ex discarica di Rivara, a pochi chilometri da Castellamonte. L’udienza è stata aggiornata a martedì 9 gennaio.
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