10/09/2021

Economia

Italvolt a Scarmagno: l’ottimismo dei politici e degli industriali e il cauto commento della Fiom-Cgil

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Quattro miliardi di euro di investimento, quattromila dipendenti diretti che salgono a diecimila con l’indotto: è un ambizioso progetto industriale che il magnate svedese Lars Carlstrom intende realizzare in Canavese nell’area ex Olivetti di Scarmagno. Si tratta di una delle Gigafactory destinata alla produzione di batterie per auto più grandi d’Europa. Nella mattinata di ieri, giovedì 9 settembre è stato siglato l’accordo di acquisizione dell’area industriale tra la Italvolt e il Fondo Prelios Sgr proprietario dell’ex impianto industriale. Alla cerimonia era presente anche l’assessore al Bilancio della Regione Piemonte Andrea Tronzano che ha sottolineato come la firma dell’accordo si inserisce in un momento di grande fermento per il Piemonte.

“Questo passo è di una importanza straordinaria per il Canavese e non solo e dimostra la volontà di Italvolt di realizzare la fabbrica di batterie nel rispetto del cronoprogramma. Il Piemonte vuole una Gigafactory e questa notizia non può che farci enorme piacere. Ora approfondiremo il business plan così da facilitare il dialogo con il Governo per le risorse del Pnrr”.

Ad esprimere una cauta soddisfazione è la Fiom-Cgil per voce di Edi Lazzi, segretario generale della Fiom-Cgil di Torino. Il funzionario sindacale sottolinea come l’accordo siglato ponga le premesse per il riutilizzo di un’area del Canavese storicamente votata alla produzione industriale e può contribuire a contrastare la progressiva deindustrializzazione del territorio torinese. Ma nelle considerazioni c’è spazio anche per qualche dubbio di fondo.

“Ci auguriamo – conclude – che all’accordo di oggi segua l’insediamento della Gigafactory in progetto anche se, al momento, non sono ancora chiari gli aspetti industriali, quali sono gli ipotetici clienti che acquisteranno le batterie, le reali ricadute occupazionali del progetto e soprattutto chi saranno i finanziatori di un progetto che richiede ingenti capitali”.

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