25/07/2022

Sanità

Incentivi al personale sanitario, il Nursind: “Se Cirio non interviene occuperemo la Regione”

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In occasione della riunione che ha avuto luogo lo scorso giovedì 21 aprile di ieri tra le Rappresentanze sindacali unitarie e la Direzione aziendale dell’Asl Città di Torino, il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche rende noto che è stato comunicato che i fondi per il saldo incentivi disponibile per gli operatori corrisponde al 67%.
“Nursind e le altre sigle presenti si sono espressi dichiarando inaccettabile una simile ipotesi e hanno chiesto con forza alla direzione generale la presenza al tavolo del presidente della regione e se questo non fosse avvenuto hanno minacciato di occupare la regione piemonte ritenendo impensabile quanto comunicato – dichiarano il segretario regionale Francesco Coppolella e il segretario territoriale Giuseppe Summa -. Il dott. Picco, si è impegnato ad intervenire presso la regione sin da subito e a risolvere la situazione entro mercoledì”.

Ma quali sono, in definitiva, le spinose motivazioni che hanno portato a questa situazione?
“A differenza del 2020 il decreto Calabria non è stato finanziato nel 2021 nonostante una dgr lo prevedesse. – spiega Fran cesco Coppolella -. Sono stati attribuiti invece fondi europei (POR FESR ) destinati all’assunzione di personale per l’emergenza covid che sarebbero dovuti essere stati assegnati comunque e non al posto del decreto Calabria. Questo finanziamento va a coprire tra l’altro i costi già sostenuti per le assunzioni coprendo parte del deficit che si è creato poiché non sono arrivati e non arriveranno finanziamenti nazionali. La Regione Piemonte, senza alcune differenziazione tra le aziende ha indicato nel 15% di questo fondo la possibilità di utilizzo per il salario accessorio, ne conviene che alcune asl non riescono a coprire quanto dovuto”.

Coppolella sottolinea come anche l’Asl T04 non sia esclusa da questo discorso e a causa della mancata applicazione dell’articolo 11 del Decreto Calabria, si ritroverà con un finanziamento in meno di quasi un milione di euro
“Che i fondi non fossero capienti si poteva intuire facilmente anche da chi ha firmato un accordo regionale legato a fondi nazionali che era prevedibile non sarebbero arrivati e a un equilibrio di bilancio sempre più precario. E’ strano che lo si scopra adesso. Tutte le aziende riceveranno meno soldi, ma forse una distribuzione diversa aiuterebbe. Ad esempio in base a quanto è stato speso”.

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