
09/03/2022
Cronaca
Il Piemonte per l’Ucraina: la Regione cerca famiglie e singoli disposti a ospitare i profughi
La Regione Piemonte ha istituito un Coordinamento regionale per l’emergenza profughi, di cui fanno parte il presidente Alberto Cirio, gli assessori alla Protezione civile e Gestione emergenza profughi ucraini Marco Gabusi e ai Bambini Chiara Caucino, il console onorario dell’Ucraina a Torino Dario Arrigotti, rappresentanti delle Prefetture, della Direzione regionale Sanità e Welfare e della Protezione Civile regionale.
Ricognizione della disponibilità all’accoglienza
La Regione Piemonte ha avviato una ricognizione su tutto il territorio delle disponibilità di famiglie e singoli all’accoglienza temporanea dei nuclei famigliari provenienti dell’Ucraina, composti in gran parte da donne (mamme, nonne, e zie) con figli anche minori al seguito, in fuga dalle zone di conflitto.
La Regione raccoglie le disponibilità e, successivamente, chi ha manifestato la propria disponibilità potrà essere contattato dagli Enti e dalle Autorità preposte, per l’attivazione dell’accoglienza e degli eventuali percorsi di accompagnamento necessari per l’inserimento delle persone nel nuovo contesto.
È stato pertanto predisposto uno specifico Avviso pubblico. Chi lo desidera può manifestare la propria disponibilità all’accoglienza in casa compilando il modulo on line. Seguendo le indicazioni on line in pochi passaggi si forniscono le informazioni sulla composizione del nucleo famigliare ospitante, la presenza di animali e bambini, la tipologia dell’abitazione, la possibilità di ospitare minori o persone disabili, il periodo di disponibilità e gli altri elementi utili a identificare la tipologia di accoglienza che si potrà dare.
È inoltre attiva la mail accoglienza.ucraina@regione.piemonte.it per richieste di informazioni sull’accoglienza di chi sta fuggendo dalla guerra in Ucraina. A coloro che stanno già ospitando persone arrivate dall’Ucraina si ricorda, al fine di avviare le procedure necessarie a fornire il massimo supporto sia ai rifugiati sia alle famiglie che stanno generosamente offrendo ospitalità, di comunicare le generalità delle persone accolte alla Stazione di Polizia o alla Caserma dei Carabinieri più vicina. Inoltre, la Regione sta predisponendo il Protocollo di intesa con gli Enti locali che regolerà tutto il processo dell’accoglienza.
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