17/11/2023
Cronaca
Il piano di Coldiretti per lo sviluppo sostenibile dei Comuni dei 5 laghi di Ivrea, anche senza il Parco
Ivrea
/Il piano di Coldiretti per lo sviluppo sostenibile dei Comuni dei 5 laghi di Ivrea, anche senza il Parco
Coldiretti Torino ha consegnato ai sindaci di Ivrea e di Cascinette di Ivrea una proposta di Piano per lo sviluppo sostenibile del territorio dei Comuni dei 5 laghi di Ivrea e chiede un incontro per illustrare la proposta alla Città Metropolitana, ente che gestisce l’area protetta del Sic dei 5 Laghi.
Mentre il Disegno di legge di istituzione del Parco dei 5 Laghi spacca il Consiglio regionale, Coldiretti Torino chiede che anche in assenza del Parco, l’area Eporediese diventi un vero e proprio laboratorio di sviluppo sostenibile con progetti e piani di gestione ambientali innovativi che mettano al centro la gestione del patrimonio naturale, la promozione delle colture innovative del territorio, i prodotti tipici e soprattutto il turismo culturale, escursionistico e di benessere. I progetti proposti mettono a disposizione dello sviluppo sostenibile eporediese la centralità delle aziende agricole con la loro multifunzionalità: dalla gestione del patrimonio boschivo alla diffusione di nuove colture come l’ulivo, dallo sviluppo della viticoltura alla realizzazione di filiere produttive agricole, dal miglioramento della qualità delle acque dei 5 laghi alla manutenzione dei sentieri, fino alle attività di agriturismo, fattoria didattica e agricoltura sociale a sostegno del turismo di qualità e dell’educazione ambientale.
Il Piano per lo sviluppo sostenibile dell’area dei 5 Laghi può essere concordato anche in assenza di un Parco, visto che il territorio è già tutelato come Sito di interesse comunitario di Rete Natura 2000. Il Piano non è limitato ai soli 1599 ettari di territorio attualmente protetto ma deve essere esteso a tutto il territorio dei Comuni interessati perché l’Eporediese possa rappresentare un vero territorio di sperimentazione di sostenibilità, un modello per tanti altri territori che hanno all’interno aree protette mai gestite e mai valorizzate.
Il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici spiega la proposta di Piano per i 5 Laghi. “Il rischio è che il futuro Parco dei 5 Laghi, così come l’attuale Sic, sia solo una scatola vuota che pesi sulle casse dei Comuni e della Città Metropolitana senza incidere sullo sviluppo sostenibile del territorio. Al contrario noi proponiamo che l’attuale area protetta del Sic dei 5 Laghi debba essere considerata come il cuore di un laboratorio economico, ambientale e sociale attivo nella sperimentazione di una reale sostenibilità”.
“La nostra – continua Mecca Cici – vuole essere una prima ipotesi progettuale che consegniamo alle amministrazioni comunali ma che dovrà essere discussa con la Città Metropolitana che ha in carico la gestione del Sic dei 5 Laghi. La proposta dovrà stimolare la creazione di reti di progetto con la ricerca di fonti di finanziamento diversificate”.
La proposta di Piano di sviluppo sostenibile avanzata da Coldiretti Torino prevede la manutenzione forestale, ambientale e idraulica, uno sviluppo del turismo dolce, uno sviluppo delle produzioni tipiche e la promozione del territorio. La proposta è articolata in “Piani” o “Progetti” pluriennali, ciascuno con finalità specifiche, da progettare con precisi cronoprogrammi e adeguate dotazioni finanziarie. Tutti i “Piani” o “Progetti”, per la stesura, dovranno vedere il coinvolgimento di professionalità ed enti diversi nella logica della creazione di reti per lo Sviluppo sostenibile: Università, Politecnico, Arpa, Regione, Unioni di Comuni, Comuni, Soprintendenze, associazioni di categoria, Atc, Consorzi, Ato acque, Associazioni etc. Il coordinamento dei singoli Piani può essere affidato alla Città Metropolitana.
“Pensiamo che anche il metodo di messa in campo delle progettualità possa rappresentare un modello di progettazione partecipata che sia in grado di garantire anche una rapida attuazione degli interventi. Per la realizzazione dei Piani devono essere coinvolte principalmente le aziende agricole, agrituristiche, di agricoltura sociale del territorio che, a parte le opere edilizie, infrastrutturali e tecnologiche, hanno già le competenze, le dotazioni strumentali e le autorizzazioni per svolgere le attività di realizzazione, manutenzione nel tempo, conduzione previste in questa bozza di Piano”, conclude il presidente di Coldiretti Torino.
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