
I turisti premiano Ivrea, patrimonio Unesco, che sta vivendo una stagione estiva senza precedenti

L’eredità tecnologica e imprenditoriale di Adriano Olivetti ha fatto in modo che Ivrea rientrasse nella rosa dei patrimoni dell’Unesco: ma la città non è solo questo. È capitale mondiale della canoa e Capitale italiana del Libro. Una risalita caratterizzata da un percorso sociale difficile ma che sta dando buoni frutti, anche e, soprattutto. dal punto di vista turistico. Non sono soltanto gli italiani a visitare le attrattive culturali e artistiche ma anche moltissimi stranieri. È un’estate speciale quella che Ivrea sta vivendo, molto più che nel periodo pre-pandemia.
In città stanno giungendo molti americani, colombiani, marocchini, portoghesi e spagnoli, neozelandesi, belgi e svizzeri. Parte del merito va ascritto al fatto che Ivrea rappresenta uno degli snodi centrali che si trovano sulla via del Nord: parte dei turistici sono di passaggio e raggiungono altre località italiane mentre una buona metà si ferma in città per qualche giorno per pernottare e gustare le eccellenze enogastronomiche canavesane.
Molti sono concordi sul fatto che Ivrea e il Canavese sono ampiamente sottovalutate e poco reclamizzate: eppure in questa verdissima porzione di Piemonte si possono godere un ambiente naturale e una tranquillità che non ha eguali. Ma come ovviare a questa carenza soprattutto da quando Ivrea è stata dichiarata patrimonio dell’Unesco? Con una mobilità sostenibile che sia foriera di crescita.
Il turismo, purtroppo, non fa ancora parte della cultura canavesana e in molti, soprattutto tra i ristoratori, sono concordi nel sostenere che occorrono collaborazione e coordinamento fra le varie realtà per fornire servizi adeguati. Strutture e percorsi adeguati significano più turisti ma voglio anche dire una maggiore occupazione che sarebbe un toccasana per questo territorio martoriato da decenni di crisi.