
Gran Paradiso, in aumento i visitatori stranieri. E il turismo naturalistico diventa volano economico

Si recano a visitare il Parco del Gran Paradiso soprattutto nel fine settimana. Sono i turisti italiani che approfittano del week-end per scoprire le tante attrattive di un’area naturalistica unica in Europa. L’arrivo dei turisti stranieri, invece, mostra un andamento costante durante tutta la settimana. All’interno del Parco la presenza più massiccia tra i turisti stranieri è rappresentata dai dai francesi e dagli svizzeri, complice la vicinanza sia al versante piemontese che a quello valdostano. Seguono a ruota i belgi e gli olandesi. I visitatori provenienti da questa quattro nazioni europee rappresenta il 60% delle presenze estere. Un dato significativo che fotografa una situazione fluida e che connota il Parco del gran Paradiso come un importante volano dell’economia territoriale.
I turisti italiani che prediligono l’area naturalistica protetta arrivano principalmente dal Nord, grazie anche all’efficiente rete autostradale che consente in pochissime ore di recarsi nel Parco. Lombardia e Liguria la fanno da padrone, ad eccezione di Roma. Decisamente rari i visitatori provenienti dalle regioni del Sud. Lo studio sull’affluenza turistica di provenienza nazionale ed estera, commissionato dal Parco è stato presentato nella mattinata di giovedì 17 novembre a Cogne in Valle d’Aosta. Per effettuare lo studio è stato utilizzato l’innovativo strumento dei Bing Data. I dati raccolti serviranno ad attivare azioni di comunicazione che coinvolgano le altre regioni italiane.
Quello della promozione a largo raggio a livello nazionale potrà fare in modo che il Parco Nazionale del Gran Paradiso possa diventare un’attrattiva di sicuro interesse per tutta la penisola. Ma non è tutto: i dati raccolti serviranno all’ente di gestione per implementare itinerari che coinvolgano entrambi i versanti: tra questi figura il progetto denominato “Giroparco Gran Paradiso” che coinvolge in parte i percorsi offerti dalle mulattiere reali. Un progetto che è già avviato ed è in fase di implementazione. “Dallo studio emerge che l’area del Gran Paradiso può rappresentare un valore significativo per le strategie turistiche delle due regioni – commenta Italo Cerise, presidente dell’Ente Parco -. Riteniamo quindi che rendere disponibili i dati vada nell’ottica di una sinergia tra tutte le istituzioni coinvolte, al fine di migliorare l’offerta turistica e contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio, in un momento in cui il turismo naturalistico è tra i più richiesti nei segmenti di mercato”. Una constatazione che dimostra come il turismo naturalistico sia uno strumento economico di primaria importanza che va, sicuramente potenziato.