08/04/2020

Cronaca

Forno, il Coronavirus blocca Rebecca: gli ospedali tedeschi e svizzeri le negano il ricovero

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Forno Canavese, il Coronavirus blocca Rebecca: Gli ospedali tedeschi e svizzeri le negano il ricovero.

La politica ha aperto le frontiere per Rebecca, la 14enne di Forno Canavese bisognosa di urgenti cure mediche che l’Italia non è in grado di offrire, bloccata dall’epidemia del Covid-19.
Ma la situazione non è cambiata, la ragazza è ancora a casa e la sua situazione non smette di preoccupare i genitori, Alessia e Fabrizio e il Consigliere regionale canavesano Andrea Cane, che nelle scorse settimane aveva preso a cuore l’accorato appello lanciato sui media dai familiari, tanto da coinvolgere i vertici della Regione e lo stesso Matteo Salvini.

“Ringrazio tutti per l’impegno profuso per supportarci – dice Alessia, mamma della giovane canavesana -. Il Ministero degli Esteri ci ha confermato che Rebecca potrebbe raggiungere la Germania o la Svizzera, i due paesi europei in cui è possibile effettuare la diagnostica invasiva e mirata all’intervento chirurgico risolutivo. Ma fino ad oggi sia la struttura di Friburgo sia quella di Berna, impegnate nella gestione dell’emergenza Coronavirus, non hanno voluto prendere in carico il nostro caso dichiarandolo erroneamente differibile nel tempo”.

“Ho letto l’ultimo documento redatto dalla dottoressa Martini, Responsabile della Neuropsichiatria Infantile dell’Asl T04 – commenta Andrea Cane, vice presidente della Commissione Sanità della Regione Piemonte – che riporta la data del 3 aprile e che delinea, chiaramente, la gravità del caso di Rebecca e ne ribadisce l’urgenza, tanto da dichiarare l’opportunità di una presa in carico entro il mese. Questo è il documento che dovrebbe assolutamente aprire le porte al ricovero di Rebecca: personalmente mi basta sapere che la piccola ha difficoltà a deambulare, soffre di continui episodi di nausea e di conseguente vomito. Non intendiamo quindi in nessun modo mollare la presa mediatica, continueremo a portare su tutti i tavoli possibili il suo nome, il suo caso e le sue cartelle cliniche, fino a che qualcuno non risponderà con una data certa”.

“Ben venga l’intervento diplomatico – conclude Andrea Cane – dopo l’appello mediatico al quale abbiamo risposto in tanti, dal momento che pare che sussista un sistema Europa con cui il Governo ha sempre dichiarato grandi sinergie: sono convinto che sia questo il momento di far valere quel rapporto, e non sto parlando di massimi sistemi, di politica internazionale o di economia. Sto parlando di una ragazzina di 14 anni le cui condizioni di salute dipendono da un intervento, che noi in Italia attualmente non possiamo eseguire”.

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