
Feletto: niente mensa per chi non ha il Green pass. Due operai costretti a mangiare all’aperto

Non erano in possesso del Green pass e due dipendenti sono stati costretti a consumare il pasto all’esterno dell’azienda. È accaduto nella giornata di ieri martedì 10 agosto, in un’azienda di stampaggio situata a Feletto ai confini con il territorio del comune di Lusigliè. È l’effetto del decreto entrato in vigore lo scorso 6 agosto che impone alla ristorazione aziendale le medesime misure previste per i bar e i ristoranti. Un altro episodio del tutto simile ha avuto luogo a Campiglione Fienile. E i sindacati insorgono. Spiega in una nota la Fim-Cisl Torino e Canavese: “In queste ore stiamo assistendo ad iniziative unilaterali di alcune aziende sul tema Green Pass e ingresso presso la mensa aziendale. Ad oggi il Governo non ha ancora chiarito il punto in questione e riteniamo azzardate alcune interpretazioni che circolano sulla quale si basano comunicati aziendali di divieto.
A nostro avviso, equiparare un esercizio di ristoro con la mensa aziendale e quantomeno una forzatura, nel primo si recano avventori casuali e sconosciuti, nel caso dei dipendenti invece, l’azienda è in possesso di tutte le informazioni sanitarie previste dal 81/08 e di tutta la loro storia lavorativa nonché di un rigido protocollo come da precedente DPCM. Siamo sorpresi di come queste aziende abbiano in fretta dimenticato quando a marzo 2020 in piena Pandemia da Covid-19 (il Green Pass non esisteva) gli stessi lavoratori abbiamo messo a rischio la propria salute per poter continuare a tenere le aziende aperte”.
L’organizzazione sindacale sottolinea come questi episodi non siano affatto isolati e pongono l’accento sulla possibilità di una discriminazione tra dipendenti della stessa azienda: “Ci si è forse dimenticati del grande lavoro svolto dalle parti sociali per poter attivare i protocolli di sicurezza che sono stati la più grande garanzia di continuità lavorativa prima del vaccino? Gli stessi protocolli che hanno evitato focolai nei luoghi di lavoro, mense comprese – si legge in una nota della Fim Cisl -. Ad oggi è dimostrato che, il distanziamento, lo scaglionamento orario, l’igienizzazione, i divisori in plexiglass e il controllo della temperatura sono strumenti efficaci a contenere eventuali contagi.
La Fim Cisl rivolge un appello alle associazioni datoriali affinché si evitino fughe aziendali isolate sul tema che rischiano di creare tensioni inutili e dannose: “Chiediamo congiuntamente al governo un chiarimento definitivo sul tema; in assenza di un chiarimento, attiviamo un tavolo territoriale per delineare linee guida da condividere tra i lavoratori e le imprese. La Fim Cisl sostiene fortemente la campagna vaccinale per uscire al più presto da questa Pandemia, ma non permetteremo mai l’isolamento di alcuni lavoratori”. E intanto il prossimo venerdì 13 agosto scatterà lo sciopero di due ore.