
Favria, freddo glaciale tra Ferrino e Cortese. E scoppia la polemica

Un po’ come don Camillo e Peppone. Soltanto che nei celeberrimi racconti di Giovannino Guareschi ambientati nell’assolata bassa parmense, uno era l’agguerrito parroco reazionario e l’altro l’indomabile sindaco comunista (che di nascosto, come quasi tutto andava a pregare in chiesa).
A Favria invece, fanno parte della medesima maggioranza ma non si parlano. Un fatto di costume, più che politico. E pensare che l’attuale sindaco di Favria Serafino Ferrino ex vicensindaco di Giorgio Cortese quando questi vestiva la fascia tricolore di primo cittadino erano pappa e ciccia.
Adesso sul rapporto di collaborazione è calato un freddo polare. Cortese scrive e Ferrino non risponde neanche per sbaglio. Cortese se la prende e si scaglia “sull’assordante silenzio” che, a suo giudizio, ha finora ha caratterizzato l’operato dell’Amministrazione Ferrino e pone ancora domande: che fine hanno fatto i soldi versati dai contribuenti? Quali opere faraoniche sono previste? Per quale ragione dei punti programmatici presentati nella scorsa campagna elettorale nessuno di questi è stato ancora realizzato ad accezione dell’avvicendamento al vertice dei vigili urbani? Domande che ancora una volta, rimarranno probabilmente senza risposta.
Almeno da qui a due anni quando i favriesi, se non accadranno eventi straordinari, saranno chiamati ad eleggere un nuovo sindaco e un nuovo consiglio comunale.