
Emergenza Covid: a rischio i lavori all’ospedale di Ivrea? Il Nursind chiede chiarezza al Commissario
Il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche non ha dubbi: la pandemia ha messo a nudo tutte le criticità strutturali dell’ormai sempre più vetusto ospedale di Ivrea ed è dalla fine del lockdown, che si è iniziato a parlare di lavori di ristrutturazione in previsione di una nuova ondata Covid.
“Sono mesi che attendiamo fiduciosi – dichiara, non senza una certa preoccupazione Giuseppe Summa del Nursind- l’inizio dei lavori, ma alla data odierna a pochi giorni dell’arrivo dell’autunno, della riapertura delle scuole, dell’arrivo dell’influenza e di un ipotetico iperafflusso di pazienti Covid, nulla è stato fatto. Per quanto ci è dato sapere, l’Asl T04 ha presentato tutti i lavori in Regione e successivamente sono stati inviati al Ministero a Roma. Ad oggi però non abbiamo visto alcuna delibera della Giunta Regionale che autorizza l’azienda sanitaria nel procedere con i lavori e soprattutto che preveda lo stanziamento di risorse economiche”.
Sulla vicenda, conferma Summa, le voci sono confuse e contrastanti e intanto i posti letto di rianimazione si sono trasferiti presso l’ex Utic che nei mesi scorsi è stato trasformato in reparto di terapia sub-intensiva Covid. “Da anni come sindacato abbiamo posto l’accento sulla mancanza di un reparto di terapia subintensiva e siamo contenti che oggi se ne parli concretamente, ma non vorremmo che tutto ciò fosse l’ennesimo bluff – afferma il segretario territoriale del Nursind -. Fra l’altro bisogna ricordare come l’Utic che dovrebbe essere accorpata al termine dei lavori alla rianimazione in un progetto assolutamente innovativo, al momento continua a restare al terzo piano in spazi assolutamente sacrificati”.
L’organizzazione sindacale sottolinea di aver inviato una richiesta di incontro al nuovo Commissario dell’Asl T04 Luigi Vercellino per conoscere tutti i dettagli in merito alla realizzazione dei lavori.
“Siamo preoccupati soprattutto per la tempistica, che dovrebbe prevedere tre mesi di tempo, ma ovviamente anche per la carenza di personale – conclude Giuseppe Summa -. Infatti, apprendiamo della possibilità di poter contare su 20 posti letto dedicati ai Covid e un secondo pronto soccorso per i pazienti non Covid. Ci chiediamo però con quali risorse tutto ciò sarà possibile. Continuiamo infatti a ricevere segnalazioni in merito a criticità di carenza di personale infermieristico e di supporto in diversi reparti e per quanto riguarda la Dirigenza Medica, il pronto soccorso e la medicina sono ormai garantiti quasi totalmente da personale della cooperativa. Comprendiamo che il nuovo Commissario si è appena insediato, ma i tempi stringono e auspichiamo che oltre al territorio e ai sindaci, si ricordi che esistono anche le organizzazioni sindacali”.