
Economia canavesana ancora in difficoltà: lieve miglioramento per produzione e ordini, ma redditività ed export in calo
L’economia del Canavese continua a mostrare segnali di fragilità. È quanto emerge dall’indagine congiunturale di Confindustria Canavese relativa al trimestre ottobre–dicembre 2025, che restituisce il quadro di un sistema produttivo ancora rallentato, nonostante alcuni lievi segnali di miglioramento.
Gli indici dei saldi ottimisti-pessimisti restano complessivamente negativi: la produzione segna un -7,0 e gli ordini totali si attestano a -10,5, entrambi in leggero recupero rispetto al trimestre precedente. Peggiorano invece la redditività (-10,5) e l’export (-8,8), confermando una fase economica ancora complessa per il tessuto imprenditoriale canavesano.
Come nei trimestri passati, il settore dei servizi mostra performance migliori rispetto al comparto manifatturiero, pur evidenziando un rallentamento della crescita e un peggioramento delle aspettative a breve termine. In controtendenza, si registra un miglioramento delle previsioni occupazionali, con un saldo ottimisti-pessimisti pari a -7,0. Il ricorso alla cassa integrazione rimane stabile, interessando il 16,5% delle imprese intervistate.
Sul fronte degli investimenti, la situazione appare sostanzialmente invariata: il 23,5% delle aziende prevede interventi significativi nei prossimi dodici mesi, mentre il 47,1% si orienta verso iniziative marginali.
Segnali positivi arrivano dal fronte dei prezzi e dei costi di produzione. Le imprese che prevedono ulteriori aumenti calano al 23,5% per le materie prime e al 33,3% per l’energia, mentre restano stabili al 34,6% per la logistica e i trasporti. In miglioramento anche la liquidità aziendale, con una riduzione al 22,6% della quota di imprese che segnala ritardi negli incassi.
Il grado di utilizzo degli impianti scende tuttavia al 75,15%, a conferma di una domanda ancora debole. A pesare sugli equilibri produttivi restano le difficoltà di mercato, le nuove normative sull’automotive e sulla mobilità, le tensioni geopolitiche e l’incertezza sui mercati esteri, aggravata dalle politiche protezionistiche e dai dazi introdotti dagli Stati Uniti.
«L’indagine congiunturale che presentiamo in questo quarto trimestre del 2025 restituisce l’immagine di un’economia canavesana che, pur mostrando timidi segnali di ripresa, permane in una condizione di relativa fragilità – commenta Paolo Conta, presidente di Confindustria Canavese –. Gli indicatori economici principali restano in prevalenza stabili o negativi, a testimonianza di un contesto ancora molto incerto e complesso, influenzato da molteplici fattori esterni. Le imprese del Canavese dimostrano una straordinaria capacità di adattamento, ma non possono affrontare da sole le sfide attuali. È necessario un forte lavoro di squadra – aggiunge Conta – e noi continueremo a lavorare al loro fianco per garantire il sostegno necessario ad affrontare l’indispensabile percorso di rafforzamento».
In sintesi, il quarto trimestre del 2025 fotografa un Canavese che resiste, ma che ha bisogno di politiche di supporto mirate per trasformare la resilienza in crescita stabile e duratura.