18/07/2021

Sanità

Cuorgnè, l’Asl ai sindaci: “Mancano le risorse mediche” e il pronto soccorso resta chiuso

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Il portavoce dell’Area Omogenea del Canavese Occidentale Alberto Rostagno, sindaco di Rivarolo Canavese, ha inviato una lettera collegiale all’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi e al direttore generale dell’Asl T04 Stefano Scarpetta in cui si richiede un incontro urgente allo scopo si riaprire al più presto il pronto soccorso dell’ospedale di Cuorgnè. L’ex Covid Hospital è, da sempre, un nodo strategico per la sanità territoriale di quell’angolo del verde Canavese. Il direttore generale dell’azienda sanitaria canavesana ha risposto a stretto giro di posta, ribadendo ciò che aveva espresso un paio di settimane fa: manca il personale sanitario, in particolar modo gli urgentisti. Reperire medici è diventato oltremodo difficile e senza personale, va da sé, non è possibile attivare i servizi per quanto questi siano di fondamentale importanza per tutela la salute pubblica.

Si legge nel comunicato dell’Asl T04: “L’Asl T04 desidera precisare di essere consapevole della richiesta del territorio di riattivare quanto prima il pronto soccorso dell’ospedale di Cuorgnè, ma che è doveroso informare che ad oggi non sono disponibili le risorse mediche necessarie per attivare tale servizio che essendo un servizio in urgenza deve necessariamente garantire adeguati standard di sicurezza.

Nonostante le ripetute procedure di selezione attivate, la situazione dell’Asl T04 evidenzia purtroppo una progressiva riduzione dei medici urgentisti, necessari per gestire questa tipo di servizio. A riguardo l’Asl T04 ha bandito numerosi avvisi di mobilità, concorsi a tempo determinato e indeterminato, ha inoltre richiesto l’accesso alle graduatorie disponibili oltre che la sottoscrizione ad altre aziende sanitarie regionali di convenzioni finalizzate a coprire turni di guardia attiva a favore dei Dea e Pronto Soccorso aziendali”.

Le iniziative intraprese sono finalizzate, si spiega nella risposta alla lettera dei sindaci, per reperire nel più breve tempo possibile le risorse umane necessarie a garantire la ripresa e la continuità delle attività.

“È intenzione dell’azienda di continuare a collaborare e confrontarsi con i territori, come già si sta facendo, con i rappresentanti amministrativi e politici degli enti locali, per garantire a tutta la popolazione che fa capo all’ospedale di Cuorgnè un valido supporto sanitario come richiesto dalle autorità locali e riprendere la gestione delle attività non appena possibile”.

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