
Cuorgné: l’Anpi in lutto per Cecilia Genisia, la staffetta partigiana che si è spenta all’età di 97 anni

Saranno celebrari domani, martedì 12 marzo, nella chiesa parrocchiale di Cuorgnè i funerali di Cecilia Genisio, partigiana originaria di San Colombano Belmonte, che i è spenta nei giorni scorsi alla veneranda età di 97 anni. L’anpi di Cuorgnè è in lutto per la scomparsa di una protagonista assoluta della lotta partigiana che contribuì alla lberazione dell’Italia dal giogo nazi-fascista.
“Rimarrà sempre nella nostra memoria il suo splendido sorriso nonché la serenità di chi ha sempre combattuto per la vita, la libertà e ha visto, in condizioni allora impossibili, sconfitti gli oppressori del Popolo Italiano” si legge nel sito web dell’Anpi cuorgnatese.
Cecilia Genisia era nata il 9 febbraio 1922 da una famiglia di piccoli imprenditori che era titolare di un’officina metallurgica a Cuorgnè. La famiglia di Cecilia era un vero punto di riferimento per l’attività dei partigiani: nell’aprile del 1945 nella sua abitazione fu negoziata la resa, avvenuta nel mese di aprile del 1945, del presidio fascista a Cuorgnè. Cresciuta in una famiglia dove i valori della libertà erano tangibili, nel giugno 1944 Cecilia Genisio fece parte, in qualità di staffetta, della brigata “Mario Costa” della VI divisione Giustizia e Libertà. Nel settembre dello stesso anno venne arrestata insieme al padre e alla sorella dagli uomini della X Ma a causa della sua attività svolta a favore dei partigiani. Fu Cecilia Genisia, allora poco più che adolescente, a chiedere la resa della caserma Pinelli ai gruppi di combattenti partigiani.
In quell’edificio, fino alla Liberazione, la giovane continuò ad assicurare i contatti con le bande partigiane e dove si impegnò come infermiera volontaria. Per l’impegno profuso nella riconquista della libertà e per il suo indefesso coraggio a Cecilia Genisia venne insignita nel 1974 della Croce al Merito di Guerra e nel 1977 della Medaglia di benemerenza per i volontari della Seconda Guerra Mondiale. In precedenza aveva ricevuto, al termine del conflitto, l’attestato di partigiana combattente.
Con Cecilia Genisia scompare un altro pezzo di storia e di una generazione che sfidò la morte per ridare la libertà perduta al Paese.