16/07/2021
Sanità
Cuorgnè, i sindaci chiedono la riapertura del Pronto soccorso. Ma Asl e Regione tacciono
Il pronto soccorso dell’ospedale di Cuorgnè va riaperto nel più breve tempo possibile: lo sostengono i 46 sindaci deli comuni che fanno parte dell’Area Omogenea del Canavese Occidentale. Il portavoce dell’Area Omogenea, Alberto Rostagno, sindaco di Rivarolo Canavese, ha inviato una lettera all’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi e al direttore generale dell’Asl T04 Stefano Scarpetta che chiedere la riapertura, nel contesto della tutela della salute collettiva, la riapertura del pronto soccorso dell’ospedale di Cuorgnè nel più breve tempo possibile. È da tempo che gli appelli si moltiplicano, ma finora, nonostante la Regione Piemonte abbia stabilito che con l’arretramento della pandemia di Coronavirus, i Covid Hospital potessero tornare svolgere l’attività medica ordinaria, finora non è accaduto nulla.
“Il Presidio ospedaliero di Cuorgnè riveste a tutt’oggi, sia per i territori montani che vi incidono, sia per le aree collinari e di pianura del Canavese Occidentale (circa 85mila abitanti), un’importante funzione di supporto sanitario per popolazioni ad alto indice di senilità con la fondamentale attività di primo intervento e di stabilizzazione delle emergenze locali (Pronto Soccorso) – si legge nella missiva -. La struttura ospedaliera, dopo aver efficacemente supportato le esigenze di un territorio, ben più esteso di quello canavesano, con la trasformazione in ospedale Covid, dovrebbe ora ritrovare una collocazione operativa anche nell’ambito dell’emergenza, seppur all’interno di una riprogrammazione dell’assistenza sia territoriale, sia ospedaliera dell’Asl T04. L’ospedale di Cuorgnè dovrebbe quindi riprendere a gestire le emergenze come in passato”.
Alberto Rostagno, prima di essere sindaco di Rivarolo è anche medico di famiglia e conosce alla perfezione le esigenze dal punto di vista sanitario del vasto territorio che rappresenta dal punto di vista istituzionale. In sostanza, a giudizio dei sindaci, il pronto soccorso dell’ospedale di Cuorgnè va subito riaperto sopperendo nei modi ritenuti più consoni alla grave carenza di personale sanitario che è alla base della mancata riapertura.
“Un pronto soccorso operativo H24, eventualmente con forme organizzative diverse, tali da comprendere la collaborazione della medicina territoriale, dei servizi infermieristici distribuiti, ed una più organica cooperazione con le altre sedi ospedaliere dell’Asl T04 (Ivrea, Chivasso, Ciriè) – continua Alberto Rostagno -. L’obiettivo del territorio è quello di poter gestire con le modalità operative già ben consolidate o, ove lo si ritenga necessario, con modalità operative innovative ed efficaci, la carenza di personale medico dell’emergenza/urgenza. Non possiamo però più lasciare le nostre popolazioni senza l’assistenza medica di pronto soccorso”.
I sindaci dei Comuni del Canavese Occidentale, quali autorità sanitarie locali chiedono all’assessore regionale alla Sanità e al direttore generale dell’azienda sanitaria canavesana di essere ricevuti per testimoniare collegialmente le esigenze sanitarie del territorio con la riapertura del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Cuorgnè, obiettivo prioritario per la salvaguardia della salute della popolazione che risiede in questo importante e strategico o angolo dell’Alto Canavese. Sarà la volta buona o Asl e Regione continueranno a latitare?
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