
Cuorgnè: Ferragosto di devastazione. Teppisti scatenati abbattono e danneggiano la segnaletica

Giorno di Ferragosto all’insegna degli atti vandalici a Cuorgnè ad opera di qualche teppista che, non sapendo evidentemente, come trascorrere la festività, ha pensato bene di abbattere e danneggiare cartelli stradali, arredi urbani e tutto ciò che poteva essere divelto.
Il fenomeno negli ultimi anni si sta estendendo a macchia d’olio in diversi comuni dell’Alto Canavese. Danneggiamenti i cui costi, è bene sottolinearlo, ricadono sulle spalle dei contribuenti. Il sindaco Beppe Pezzetto è più che indignato: dopo aver effettuato un sopralluogo nei pressi del Ponte Vecchio, teatro del raid vandalico, ha affidato a Facebook il suo sfogo, invitando i teppisti ha riflettere su quanto hanno fatto e invitandoli a costituirsi. A indagare sullo spiacevole e ingiustificato episodio sono gli agenti del Corpo Municipale di Cuorgnè. Se le telecamere hanno registrato lo svolgimento degli atti vandalici non sarà difficile risalire all’identità dei vandali.
“Gli idioti a Ferragosto fanno gli straordinari – scrive Pezzetto – ovviamente non avendo senso civico danneggiano il bene pubblico che è di tutti noi. Quelli che hanno a cuore il bene pubblico ci aiutino a vincere queste quotidiane battaglie di inciviltà. Da subito un grazie al cittadino che mi ha segnalato la cosa, possiamo farcela. Magari qualcuno tra la vasta platea presente sui social, si sentirà un po’ eroe nel leggere della cazzata fatta rovinando segnaletica stradale ed altro nel piazzale ponte vecchio a Cuorgnè. Una sensazione che potrebbe non durare molto” ha proseguito indignato il primo cittadino il primo cittadino che ha invitato il teppista o teppisti ad assumersi il coraggio delle proprie azioni: “Per limitare i danni vi inviterei a rendervi conto della cazzata fatta e magari a scrivermi a giuseppe@pezzetto.it; poi non dite: se avessimo saputo. Adesso sapete, ed il mio non è buonismo: è buonsenso”.
Sarà interessante constatare se l’invito sarà raccolto agli incivili che, puntualmente, sfogano noia e frustrazione sul patrimonio pubblico.