
Covid-19: dall’Unità di crisi informazioni altalenanti e in ritardo. Il sindaco di Rivarolo scrive al prefetto

Notizie frammentarie e altalenanti, lentezza nelle comunicazioni, mancata informazione in tempo reale da parte dell’Unità di crisi regionale. Come fa un sindaco, massima autorità di pubblica sicurezza del Comune che amministra ad intraprendere le iniziative necessarie, in accordo con le autorità sanitarie, per fronteggiare l’inesorabile avanzare e dell’epidemia da Covid-19?
Il sindaco di Rivarolo Canavese Alberto Rostagno che tra l’altro è medico di professione e conosce più che bene quale ruolo strategico giochino, in questi casi, l’organizzazione e la collaborazione tra enti istituzionale e sanitari.
E così ha pensato bene di scrivere una lettera di accorata protesta al prefetto di Torino Claudio Palomba: “Le notizie sono altalenanti, variano in continuazione, i dati che arrivano sono spesso indecifrabili, scoordinati e non in linea tra di loro. Lavorare in queste condizioni è impegno arduo. In mezzo alla bufera, riesco a sopperire alla disorganizzazione generale, grazie a conoscenze dirette con medici, operatori sanitari, dirigenti e funzionari – ha spiegato il primo cittadino -. Devo sempre chiedere favori personali, non è normale, non può continuare così”.
Per questo motivo – sottolinea Alberto Rostagno – ha espresso, in qualità di portavoce dei 46 Sindaci della Zona Omogenea del Canavese Occidentale, le preoccupazioni per la gestione dell’emergenza dell’unità di crisi al Prefetto Claudio Palomba, scrivendo un’accorata lettera di protesta.
“È fondamentale che le amministrazioni pubbliche possano ricevere tempestivamente le informazioni necessarie, pena l’inefficacia delle azioni di prevenzione e contenimento”.