
Città Metropolitana, Chiara Appendino nuovo sindaco. Quale sarà la ricaduta nel Canavese?

Una batosta. Inaspettata per l’ex sindaco Piero Fassino, sperata per Chiara Appendino e da tutti i militanti del Movimento 5 Stelle. Da questa notte Torino, ex capitale della moda, ex capitale del cinema, ex capitale della Tv, quasi ex capitale dell’auto, ha un sindaco donna che ha vinto il ballottaggio quasi scontato con un esponente storico della Sinistra. Torino ha cambiato passo. C’è chi parla di svolta, chi di disaffezione, chi invece si appella alla protesta. Può darsi che abbiano tutti ragione, ma sta di fatto che l’elezione di Chiara Appendino rappresenta per tutta la Città Metropolitana una novità non di poco conto. Il Canavese rientra in questo nuovo scenario, dato che gran parte delle competenze della ex provincia di Torino sono passate in capo alla nuova città Metropolitana che non potrà più contare sull’appoggio dell’ex vicesindaco Alberto Avetta, canavesano doc. Cosa cambierà negli equilibri geo-politici dell’intero territorio metropolitano? Probabilmente tutto.
Prevedere oggi, all’indomani dell’incredibile risultato ottenuto dai pentastellati, che hanno registrato una vittoria senza liste d’appoggio, correndo da soli, in una città che storicamente è stata prima la roccaforte del Pci e poi del Pds, assume un significato quasi rivoluzionario. Il Movimento 5 Stelle esulta: ad onta della campagna denigratoria, conquista Torino, Roma e buona parte dei comuni dell’ex provincia di Torino che si sono recati al voto. La voglia di cambiare è evidente, così come è evidente la protesta nei confronti di un sistema politico che non sa più fornire risposte ai bisogni dei cittadini. L’elezione di Chiara Appendino, che con un convincente fair play, ha ringraziato il suo predecessore per il lavoro svolto, deve indurre ad una riflessione più generale, indipendentemente dall’ideologia. La gente si sente lontana dalla politica e dall’amministrazione: l’aver premiato un movimento nato grazie alla rete, che piaccia o meno, è un segnale da non sottovalutare. E da oggi comincia la resa dei conti interna al Pd di Matteo Renzi.