
Ciriè, in ospedale pensionato 80enne colpito da meningite. Migliora e non è contagioso

Era inevitabile, anche se non giustificato, che la psicosi della meningite scoppiasse anche in Piemonte dopo i casi registrati all’ospedale di Ciriè, Casale Monferrato e Alessandria. Migliaia di genitori in preda all’ansia e alla paura affollano il pronto soccorso degli ospedali chiedendo di vaccinare i propri figli. Ma si tratta di una falsa emergenza: allo stato attuale delle cose non esistono i presupposti per dare vita ad una vaccinazione di massa.
Due dei tre casi registrati in Piemonte sono in via di miglioramento, così come lo è il pensionato ottantenne che è stato ricoverato mercoledì 4 gennaio presso l’ospedale civile di Ciriè in via Battitore.
L’anziano è stato colpito da una meningite causata da uno pneumococco, una forma batterica non contagiosa similare a quella che ha colpito una donna sessantenne ospitata nell’ospedale di Casale Monferrato. I medici sono ottimisti.
Non si registra la presenza del meningococco di tipo C com’è accaduto in altre regioni italiane, soprattutto in Toscana. Ma come ha precisato il Ministero della Salute non si corre il rischio di trovarsi di fronte ad un’epidemia com’era stato ventilato nei giorni scorsi da alcuni organi di stampa. Il tasso di mortalità per meningite non discosta dalla media registrata negli scorsi anni.