
Chivasso: è di un clochard romeno di 49 anni, il cadavere trovato nei pressi della centrale Enel

Le impronte digitali e i due bracialetti sanitari apposti al polso sinistro hanno permesso ai carabinieri della Compagnia di Chivasso di identificare l’uomo morto assiderato ai margini di un campo in via Mezzano, nell’area retrostante la centrale dell’Enel: la vittima si chiamava Silviu Dascalu e aveva 49 anni. A giudizio del medico legale la morte potrebbe risalire a due giorni prima del ritrovamento effettuato intorno alle 9,00 di mercoledì 13 dicembre, da un passante che avvisato i carabinieri e il 118.
L’uomo era senza fissa dimora e non di rado trovava riparo dal freddo rifugiandosi nelle sale di aspetto delle stazioni ferroviarie e degli ospedali. Silviu Dascalu, originario della Romania, si era presentato la sera di domenica 10 dicembre all’ospedale di Ivrea, ma si era inspiegabilmente allontanato prima che i medici lo visitassero. I due braccialetti che portava al polso sinistro gli erano stati apposti in ospedale a Ivrea. Come l’uomo sia giunto da Ivrea a Chivasso è un mistero ancora da chiarire: certo è che il cadavere è stato rinvenuto senza giubbotto e senza scarpe, ritrovate a pochi metri di distanza dal cadavere.
L’ipotesi più probabile è che l’uomo sia morto per assideramento, ma l’ultima parola spetta al medico legale che effettuerà l’autopsia disposta dalla procura di Ivrea. Pare, dai primi accertamenti compiuti dagli uomini dell’Arma, che Dascalu avesse avuto accesso nel passato sia all’ospedale di Chivasso che a quello di Ivrea per problemi legati all’assunzione di alcol. Le indagini dei carabinieri continuano, mentre la salma è stata composta nelle camere mortuarie dell’ospedale di Chivasso a disposizione della procura di Ivrea.