
Canavese: sciopero degli infermieri. Il Nursind pensa di denunciare l’Asl per condotta antisindacale

Il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche scende sul sentiero di guerra e punta il dito contro i vertici dell’Asl To4 di Chivasso, Ciriè e Ivrea, rea di non aver garantito al personale il diritto di sciopero nel corso della manifestazione di protesta degli infermieri che ha avuto luogo venerdì 23 febbraio. In un infuocato comunicato il segretario territoriale del Nursind Giuseppe Summa esprime tutto il disappunto del sindacato per come “L’Asl abbia malgestito le adempienze normative previste dall’accordo nazionale in caso di scioperi nei servizi pubblici necessari”.
Il Nursind sottolinea che per questa specifica ragione è stata costretta a scrivere anche al prefetto di Torino per garantire il diritto di sciopero ed evitare l’interruzione di pubblico servizio ai danni dei cittadini. “Sono anni che esiste questa normativa e nonostante questo abbiamo assistito a una gestione superficiale e dilettantistica – spiega Giuseppe Summa -. La normativa nazionale prevede che in caso di sciopero, in molti servizi, venga individuato un numero di dipendenti esonerato dallo sciopero. Dopo numerose lettere di diffida e un incontro in prefettura a Torino, l’Asl To4 ha finalmente inviato un documento sul quale era specificato il numero del personale interessato dall’esonero che verosimilmente risale a periodo precedente alla fusione delle tra Asl che ha dato vita a quella attuale”.
A innescare le ire del sindacato degli infermieri è il fatto che l’azienda sanitaria non solo non avrebbe inviato all’organizzazione dei rappresentanza degli infermieri i nominativi degli esonerati come prevede la normativa in vigore ma in alcune realtà non sarebbe stato individuato neanche il personale.
Spiega ancora Giuseppe Summa: “Non solo i nominativi non erano stati inviati al sindacato ma in alcune realtà non era state neanche il personale. Riteniamo tale inadempienza lesiva per i lavoratori: se il personale fosse stato individuato almeno 5 giorni prima della data dello sciopero (come prevede la normativa nazionale) avrebbe avuto la possibilità di poter esprimere ugualmente la propria adesione”.
E’ in sostanza per questa e per altre ragioni che il Nusind ha deciso di sottoporre l’accaduto all’attenzione della commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero. E la cosa non finisce qui: l’organizzazione sindacale sta valutando la possibilità di adire ad una eventuale azione legale per condotta antisindacale.