07/01/2017

Cronaca

Canavese, prima le “spaccate” ai danni dei negozi, poi gli scippi: in manette tre nomadi sinti

Rivarolo Canavese

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La “banda delle spaccate e degli scippi”, particolarmente attiva nel Canavese e nella cintura Nord di Torino è stata sgominata, dopo mesi di indagine, dai carabinieri del Nucleo Investigativo in collaborazione con i reparti territorialmente competenti: in manette sono finite tre nomadi sinti che gl’investigatori ritengono responsabili di decine di furti e rapine a negozi e di scippi ai danni di donne anziane. Tutti e tre i componenti della banda sono accusati a vario titolo, di ricettazione e rapina.

L’arresto è scattato per Luca Miceli, 36 anni residente a San Francesco al Campo, Beniamino Lillo, 37 anni di San Francesco al Campo e Elvis Trompino, 34 anni, residente a San Carlo Canavese. I reati attribuiti ai tre uomini avrebbero avuto luogo nel lasso di tempo che va dal mese di novembre 2014 a quello di marzo 2015 nei comuni di Ciriè, Rivarolo Canavese, San Francesco al Campo e Caselle Torinese. In quel periodo, agendo nelle re notturne  nel primo mattino, la banda ha messo a segno alcuni furti (tentati o consumati) ai danni di diversi esercizi commerciali con “spaccate” con l’ausilio di bombole di gas, tombini e lanciando una Volvo V70 per infrangere le vetrine a mo’ di ariete.

A guidare l’auto era Elvis Trompino che tra l’atro non aveva mai conseguito la patente. Gli scippi invece sono stati compiuti a Settimo Torinese, Druento, Lanzo e Cafasse con una potente motocicletta Honda Hornet 600: di norma affiancava le donne prese di mira e strappava loro la borsa, sferrando anche dei pugni per vincere la resistenza delle vittime.

I componenti della banda avevano l’accortezza tutte le volte che dovevano portare a termine un “colpo” di nascondere le targhe dell’auto e della motocicletta con sagome di cartone. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la notte del 6 marzo 2016, durante il “colpo” effettuato presso il negozio “Campo di fragole” di Ciriè, i tre ladri, sorpresi in flagranza di reato dai carabinieri si sono dati a una fuga pazza dopo aver speronato una “gazzella”.

I danni riportati dall’autovettura hanno fatto in modo che la vettura fosse facilmente riconoscibile e, per questa ragione, i componenti della banda, hanno deciso di non utilizzarla più per compiere i furti. E’ da quel momento che sono iniziati gli scippi con la motocicletta. In almeno due casi le donne scippate hanno riportato lesioni a cause dei pugni sferrati per costringere a lasciare la borsa.

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