
Canavese, c’è tempo fino al 31 dicembre per richiedere all’Inps il ripristino degli aumenti pensionistici

C’è tempo fino al 31 dicembre 2016 per ricorrere contro il blocco delle perequazioni mensili del trattamento pensionistico causato dall’emanazione del decreto legge 201 del dicembre del 2011, poi convertito in legge il 22 dicembre nel 2011. E’ bene sapere che la norma è stata dichiarata illegittima il 30 aprile da una sentenza della Corte Costituzionale. La sentenza della Corte Costituzionale è stata disattesa dal precedente governo il quale, con un successivo decreto, successivamente convertito in legge, ha enormemente ridotto e spesso addirittura escluso gli aumenti e gli arretrati spettanti che l’Inps avrebbe dovuto versare ai titolari pensione.
Domenico V. è un pensionato di Oglianico che ha deciso, (legittimamente) come tanti, di ricorrere nei confronti dell’Inps in base alla al contrasto “con il principio di ragionevolezza (articolo 3 delle Costituzione) e con il principio di proporzionalità sancito dall’articolo 36 della Costituzione e, infine con il principio all’adeguatezza della pensione (articolo 38 della Costituzione) così come è stata enunciato dalla Corte Costituzionale”.
Tramite la comunicazione, che si può inoltrare all’istituto di previdenza sociale rivolgendosi al Caf di qualsiasi patronato, è possibile richiedere di ripristinare sulla pensione mensile la perequazione legittimamente bloccata per gli anni 2012, 2013 e per gli anni successivi in attuazione della normativa in vigore, oltre alla restituzione degli arretrati delle singole scadenze maggiorate degli interessi legali.
Nel caso in cui l’istituto non dovesse ottemperare al pagamento il titolare della pensione potrà ricorrere all’autorità giudiziaria dato che la lettera vale come diffida e messa in mora a tutti gli effetti di legge. La comunicazione va indirizzata alla direzione generale e dell’Inps e presentata alla sede territoriale di Ivrea.