
Caluso, la Bull licenzia 250 dipendenti ed è sciopero

Scioperano per non perdere il lavoro. Sono i 250 dipendenti dell’ex stabilimento della Sferal che protestano per un licenziamento che ritengono illegittimo.
Accade a Caluso, la rinomata patria dell’Erbaluce e del Passito, ma anche della Bull, il colosso specializzato nella produzione di sistemi informatici. La storia dell’ex Bull è costellata di passaggi di mano societari che l’hanno progressivamente portata al disimpegno sul territorio canavesano.
Era stata la Honeywell a cedere la società alla Bull americana che aveva deciso di produrre le stampanti Compuprint a Leinì. Poi dopo due anni, a fronte di evidenti difficoltà finanziarie, arriva la cassa integrazione. Per due anni le maestranze rimangono a casa, perceoendo meno della metà della retribuzione.
Un problema per chi ha famiglia, spese e un mutuo da pagare. Terminata la cassa, ecco che sono arrivati i licenziamenti per ben 250 dipendenti. Il nodo da sciogliere è il trasferimento dell’azienda in Cina e Romania, una delocalizzazione non prevista negli accordi che la società aveva stipulato con il ministero del lavoro e che è al centro di un esposto presentato alla procura di Ivrea. S
e i licenziamenti dovresso divetare effettivi, l’economia calusiese potrebbe subire un pesantissimo contraccolpo e che va ad aggiungersi a tante altre situazioni drammatiche causate dalla recessione economica che negli ultimi anni martellano senza posa Il Canavese, un tempo fiore all’occhiello dell0industria piemontese e italiana. Ma erano altri tempi. Purtoppo.