
Asl T04: parte il progetto per abbattere le liste d’attesa della colonscopia con la metodica virtuale

Asl T04: parte il progetto per abbattere le liste d’attesa della colonscopia con la metodica virtuale
Un nuovo passo avanti per l’innovazione sanitaria e la riduzione dei tempi d’attesa arriva dall’Asl T04, che ha presentato ieri un progetto volto a snellire l’accesso alle colonscopie tradizionali grazie all’introduzione della colonscopia virtuale. Il piano, già avviato, punta a selezionare pazienti idonei dalla lista d’attesa per offrire un’alternativa diagnostica altrettanto sicura, meno invasiva e più rapida.
“Ringrazio le dottoresse Battaglia e Bisanti per le competenze e il livello di innovazione portati avanti in questo progetto – ha dichiarato il direttore generale Luigi Vercellino –. La capacità di lavorare in sinergia su un tema così delicato come quello delle liste di attesa rappresenta un modello virtuoso per tutta l’azienda”.
La colonscopia resta un esame cruciale nella diagnosi e prevenzione delle patologie del tratto digerente, tra cui quelle oncologiche. Tuttavia, la crescita della domanda, unita a carenze strutturali e di personale, rende sempre più difficile rispettare i tempi adeguati. Da qui la scelta di introdurre la colonscopia virtuale, un esame Tac avanzato che consente una diagnosi accurata, particolarmente utile in pazienti selezionati.
“L’attesa di un esame può essere fonte di forte stress per il paziente – spiega la dottoressa Edda Battaglia –. La colonscopia virtuale rappresenta un’alternativa valida, meno invasiva e meglio tollerata. Sebbene non consenta interventi terapeutici, ha una grande efficacia diagnostica ed è in grado di evidenziare anche eventuali patologie extracoliche”.
Il progetto si sviluppa attraverso la selezione specialistica dei pazienti, ai quali viene proposta la colonscopia virtuale come opportunità e non come obbligo. L’intero percorso – dalla preparazione alla refertazione – è guidato da personale dedicato. In caso di esito sospetto, sono previsti tempi di approfondimento accelerati: entro 10 giorni per i sospetti oncologici e 90 giorni per i casi non urgenti.
“Non si tratta di una soluzione di ripiego – precisa la dottoressa Francesca Bisanti – ma di una scelta clinicamente appropriata che consente di liberare risorse per i pazienti che necessitano realmente dell’endoscopia tradizionale. È un modo concreto per mettere la persona assistita al centro del sistema”.
Già nel 2019 una sperimentazione simile aveva dato risultati positivi: su 500 pazienti convertiti al percorso virtuale, solo il 5% necessitava di un successivo approfondimento endoscopico. Un esempio virtuoso di come l’innovazione possa tradursi in efficienza, qualità delle cure e attenzione concreta ai bisogni dei pazienti.