
Andrea Cane (Lega): “I Comuni canavesani a fianco di Coldiretti per dire no al cibo sintetico”

I Comuni canavesani si schierano a fianco di Coldiretti per sostenere la petizione contro il cibo sintetico e per sensibilizzare i cittadini sui rischi della diffusione degli alimenti da laboratorio. Sono tanti i Consigli comunali che stanno provvedendo ad approvare l’Ordine del giorno “Sostegno a favore delle iniziative contro il cibo sintetico” partendo per esempio da Ivrea, seguiti da Quassolo, fino al più piccolo Comune di Ingria.
“Questi enti locali, seguendo la medesima votazione a maggioranza tenutasi lo scorso 22 novembre in Consiglio regionale, si sono quindi espressi nei giorni scorsi contro il cibo sintetico, perché – si legge nelle delibere – “è un prodotto sintetico e ingegnerizzato, nasce in bioreattori e non salva l’ambiente, perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali e soprattutto è meno efficiente di quelli oggi più performanti”.
“Siamo al fianco di Coldiretti – commenta il consigliere regionale canavesano Andrea Cane, che nella Lega piemontese ha la delega agli Enti locali – per promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte senza mucche fino al pesce senza mari, laghi e fiumi. Aberrazioni che limitano la libertà dei consumatori, favorendo gli interessi di pochi operatori che tendono alla monopolizzazione dell’offerta di cibo nel mondo, spezzando lo straordinario legame che unisce cibo e natura. Inoltre il cibo sintetico non aiuta la salute: non vi è alcuna garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, l’esperienza maturata è ancora troppo breve e non consente di avere alcuna certezza”.
“Il Piemonte – aggiunge il consigliere Andrea Cane – è una delle principali regioni agricole italiane: infatti crescono quotidianamente le amministrazioni comunali del territorio che vogliono salvaguardare il valore sociale, culturale ed economico dell’industria agroalimentare e lo dimostrano in modo bipartisan. Non ci devono essere schieramenti quando occorre tutelare le filiere agro-zootecniche piemontesi minacciate dalla diffusione del cibo sintetico: il fatto che il nostro Canavese sia ancora una volta in prima linea anche in questa battaglia è motivo di orgoglio e soddisfazione”.