20/09/2024

Sanità

Aggressioni, braccialetto al personale sanitario. Il Nursind: “Siamo davvero arrivati a questo punto?”

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Aggressioni, braccialetto al personale sanitario. Il Nursind: “Siamo davvero arrivati a questo punto?”

In un clima di crescente tensione nel settore sanitario, Francesco Coppolella, segretario regionale del NurSind, (il sindacato delle professioni infermieristiche), esprime profondo disappunto per le recenti misure adottate nei confronti del personale sanitario. “È surreale,” afferma Coppolella, “che si sia arrivati al punto di dover mettere un braccialetto ai lavoratori della salute.” Questa dichiarazione arriva in un momento in cui il sistema sanitario italiano è sotto intensa pressione, e le politiche attuali sembrano non rispondere adeguatamente alle complesse sfide che il settore sta affrontando.

La sicurezza degli operatori sanitari è una legittima richiesta, ma Coppolella sottolinea che la situazione richiede soluzioni più articolate. La frattura tra il personale sanitario e i cittadini si sta allargando, alimentata da commenti negativi e da un sentimento di sfiducia che circola sui social media. “Dovremmo essere alleati dei cittadini,” insiste Coppolella, “e lavorare insieme per condizioni di lavoro dignitose che garantiscano un’assistenza di qualità.”

Le politiche degli ultimi anni hanno eroso la fiducia nel sistema sanitario, un tempo considerato autorevole e rispettato, e ora il personale sanitario si trova spesso nel mirino di insulti e aggressioni. Coppolella fa appello allo stato affinché assicuri la sicurezza necessaria per permettere al personale di operare serenamente, ma anche per intraprendere azioni più incisive.

Il passaggio dagli applausi sui balconi durante la pandemia di Covid, a un aumento degli episodi di violenza negli ospedali solleva interrogativi importanti. “Perché siamo arrivati a questo punto?” chiede Coppolella. L’introduzione di misure come militari, arresti, telecamere e ora braccialetti indica che c’è qualcosa che non funziona nel sistema. Sebbene ci sia una richiesta di sicurezza e di pene esemplari, Coppolella teme che queste misure possano solo aumentare l’incertezza anziché fornire le certezze necessarie.

In conclusione, il segretario regionale del NurSind invita a una riflessione collettiva sulle cause profonde di questa crisi e sulle azioni concrete che possono ristabilire la fiducia e la sicurezza nel settore sanitario, per il bene dei lavoratori e dei cittadini che si affidano ai loro servizi.

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