21/10/2016

Sanità

Sanità: la Regione aumenta lo stipendio dei direttori Asl? Petizione sul web

Canavese

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La Regione Piemonte ha deciso di aumentare gli stipendi ai general manager delle Asl? E subito si scatena il pandemonio. Sulla delicata vicenda si sono espresse negativamente le sigle sindacali, ma la protesta adesso corre sul web, dove è stata pubblicata una petizione da firmare per fare in modo che la delibera approvata dalla Giunta Regionale, su proposta dell’asssore alla Santà Antonio Saitta, venga immeditamente ritirata.

Sulle pagine di questo giornale avevamo ospitato, nei giorni scorsi, la gradita e condivisibile opinione di Giorgio Cortese il quale legittimamente si domandava se fosse giusto aumentare gli emolumenti annuali ai direttori generali delle aziende sanitarie proprio in un momento in cui il sistema sanitario sta attraversando una crisi finanziaria senza precedenti nella storia repubblicana. Inviperiti sono il personale sanitario (lo stipendio di medici e infermieri è bloccato da otto anni) e gli utenti che intravvedono (a ragione) lo spettro di una sanità che sarà via via privatizzata sul modello adottato negli Stati Uniti d’America.

L’adozione della delibera è stata motivate dall’assessore Saita e dal president della Regione Sergio Chimparino che pagando di più i manager questi saranno meno tentati di andare dove altre aziende sono disposte ad offrire uno stipendio più alto. Vadano pure i signori direttori generali da chi li corteggia con il miraggio di retribuzioni più alte: le persone capaci nella Sanità piemontese non mancano ma lo stipendio di un direttore generale non può e non deve essere spropositato. Si pensi piuttosto a sciogliere tutti i nodi irrisolti (e sono davvero tanti, troppi) che si trovano all’interno di un sistema ormai prossimo a collassare a danno di tutti i pazienti che sono, tra l’altro, contribuenti.

E’ stato proprio un sindacato degli infermieri, la Nursind Piemonte ha lanciare la petizione on line. Spiega Francesco Coppolella, coordinatore regionale del sindacato: “Nel ricordare che tutti i lavoratori della Sanità sono sottoposti da sette anni ad un mortificante blocco contrattuale, e nella fattispecie gli infermieri vengono sottoposti a turnazioni, pronte disponibilità in completo spregio delle normative contrattuali al solo fine di coprire una politica sanitaria fatta unicamente di tagli e blocco del turn over, riteniamo ingiusto che ulteriori risorse vengano destinate agli stipendi dei dirigenti delle Asl, mai sottoposti a verifiche se non numeriche e di bilancio – spiega Francesco Coppolella, coordinatore regionale -. Per questo chiediamo che la delibera sia revocata e che le risorse impegnate vengano destinate al miglioramento del servizio sanitario regionale attraverso nuove assunzioni”. Nettamente contrari all’applicazione della controversa delibera anche la Fedir Sanità, Nursing Up e i sindacati confederali.

Dov'è successo?

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