
Chivasso, la consigliera metropolitana Clara Marta: “L’Aula Magna dell’Europa Unita disponibile anche ai cittadini?”
Un’interrogazione a risposta scritta per fare chiarezza sull’utilizzo di uno degli spazi più significativi dell’Istituto Superiore Europa Unita di Chivasso: l’Aula Magna. A presentarla è Clara Marta, consigliera della Città Metropolitana di Torino, che punta l’attenzione su un potenziale valore aggiunto per la comunità scolastica e cittadina.
La richiesta, indirizzata alla Città Metropolitana (ex provincia di Torino), riguarda la possibilità per soggetti esterni di usufruire dell’Aula Magna per conferenze, incontri pubblici ed eventi a carattere sociale o culturale. Uno spazio pensato principalmente per attività didattiche e interne all’istituto, ma che – secondo quanto previsto dal regolamento scolastico – potrebbe essere reso disponibile anche per finalità esterne.
Nell’interrogazione, la consigliera Marta chiede formalmente due cose: in primo luogo, se sia effettivamente possibile per enti o privati cittadini richiedere l’utilizzo della sala nel rispetto delle norme interne all’istituto; in secondo luogo, quali siano le procedure burocratiche necessarie per ottenere l’autorizzazione all’uso dello spazio.
Non si tratta solo di un’esigenza pratica, ma anche di una visione più ampia sull’impiego del patrimonio pubblico. «Uno spazio come l’Aula Magna – sottolinea Marta nel testo dell’interrogazione – potrebbe diventare un importante punto di riferimento per la città, in grado di ospitare eventi con una ricaduta sociale ed educativa». Secondo la consigliera, l’apertura dell’Aula Magna alla cittadinanza rappresenterebbe un’occasione per rafforzare il legame tra scuola e territorio, creando nuove opportunità di confronto e crescita collettiva, anche per gli studenti.
La proposta riapre così il dibattito sull’accessibilità degli spazi scolastici pubblici al di fuori dell’orario curricolare e sulle modalità di gestione condivisa delle risorse locali. Ora si attende la risposta della Città Metropolitana, che sarà chiamata a chiarire sia le possibilità regolamentari sia le eventuali modalità operative per un’apertura più ampia dell’Aula Magna.