
Chivasso, stop al lavaggio stoviglie in ospedale: “Condizioni insostenibili”. Da domani scatta la protesta
Da lunedì 21 luglio 2025 gli addetti al lavaggio stoviglie dell’Ospedale di Chivasso sospenderanno il servizio. La decisione è stata ufficialmente comunicata alla società che gestisce in appalto le attività ausiliarie per conto dell’Asl T04, dal sindacato UILTuCS Ivrea e Canavese, che rappresenta il personale coinvolto.
Alla base della protesta ci sono gravi problematiche ambientali e organizzative. Secondo quanto denunciato dal sindacato, l’area dedicata al lavaggio del materiale da cucina presenta malfunzionamenti agli impianti di aspirazione e condizionamento, con conseguenti condizioni microclimatiche giudicate incompatibili con l’attività lavorativa.
Malgrado ripetute segnalazioni alla Dussmann, non sarebbero stati effettuati interventi risolutivi, spingendo la UILTuCS a informare l’ASL TO4 e a inoltrare formale segnalazione allo Spresal (Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro), per sollecitare un’ispezione delle condizioni igienico-ambientali del locale.
Ma i problemi non si fermano qui. UILTuCS ha evidenziato anche criticità legate alla movimentazione dei carrelli termici per la distribuzione dei pasti ai pazienti. Secondo quanto riportato, i carrelli sono di dimensioni e peso eccessivi, e vengono spesso manovrati da un solo operatore. La scarsa visibilità dovuta all’ingombro e all’altezza degli strumenti, unita alla presenza di strettoie nei corridoi e dislivelli vicino agli ascensori, espone i lavoratori a seri rischi di infortunio e aumenta la possibilità di incidenti.
Il sindacato riferisce che si sono già verificati episodi di urti e collisioni, sia con personale che con utenti, e ha formalizzato una richiesta di verifica tecnica allo Spresal per valutare l’idoneità dei carrelli utilizzati.
UILTuCS accusa Dussmann Service Srl di non aver adottato, fino ad ora, misure correttive concrete. L’obiettivo dell’azione sindacale è ora quello di portare all’attenzione degli enti preposti la necessità di adeguamenti strutturali e organizzativi per garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose.
La sospensione del servizio, se non si interverrà rapidamente, rischia di avere impatti significativi sulla gestione interna del presidio ospedaliero, proprio in un settore fondamentale come quello della sanificazione e distribuzione dei pasti.
In attesa di una risposta dalle autorità sanitarie e dalla società appaltatrice, la UILTuCS ribadisce che la sicurezza dei lavoratori non è negoziabile.